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Giù al Nord

Regia di Dany Boon vedi scheda film

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La recensione su Giù al Nord

di ROTOTOM
8 stelle

Divertente commedia francese sugli equivoci e sui pregiudizi. Nord e Sud ribaltati di senso rispetto a quella iconografica italiana, nella quale i “terroni” sono al caldo soffocante del sud, qui è il nord ad ospitare secondo le dicerie, uomini grezzi e sempliciotti immersi in un freddo glaciale e inospitale. In più, come dice il titolo originale, , Bienvenue chez les Ch'tis è proprio l’incomprensibile dialetto a farla da padrone, il Ch’ti nel quale parecchie lettere sono invertite, i vocaboli sono inventati di sana pianta e così via. Come se un romano si trasferisse nelle zone rurali del veneto.
Nulla di trascendentale si intenda, la messa in scena è quella classica degli equivoci, dei doppi sensi e del pregiudizio che si scioglie come neve al sole quando Philippe, dirigente delle poste del sud della Francia viene sbattuto per punizione a Passe de Calais, mentre si fingeva invalido per trasferirsi con tutta la famiglia sulla Costa Azzurra.
Un po’ di meschinità, un po’ razzismo, un po’ di pregiudizio, svolta ad U nel giudizio quando la realtà si mostra molto più benevola di quanto non si sia immaginato, alcune trovate di indubbia tenuta comica, a volte sul grottesco, et voilà una commedia semplice semplice che in Francia ha avuto un successo inimmaginabile e incassato ancora di più.
Come rendere esportabile e comprensibile una storia che fa delle differenze del linguaggio la sua caratteristica principale? Basta inventarsi un dialetto marchigiano/romagnolo, sfruttando le regole grammaticali del dialetto e applicarle in modo sistematico al testo. Da questo punto di vista il doppiaggio italiano, per una volta è eroico, rendendo fruibile qualcosa che solo i madrelingua francese avrebbero potuto gustarsi appieno.
E’ una favoletta buona con buoni sentimenti, che lascia appagati dopo un primo tempo più scoppiettante di trovate comiche e un secondo tempo più impegnato a mostrare la società rurale più accogliente e disponibile degli spocchiosi francesi del sud. Il momento della farsa non manca con la messa in scena della grossolanità del paese per convincere la moglie depressa del protagonista a tornare a casa, invece di rimanere ad accudire il marito nelle sue disgrazie, visto che ora lui, tra gli Ch’tis si trova benissimo.
Semplice, diretto bene e recitato con partecipazione da tutti gli interpreti. E’ la commedia come i francesi da sempre sanno fare, riescono a parlare delle differenze della loro nazione senza sfondare nel becero nazional popolare o nelle macchiette regionali stereotipate. E poi io ci sono stato lassù, al NOOORD. E si sta veramente bene al NOOOORD………non fa così freddo come dicono.

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