Regia di Darren Grant vedi scheda film
Da Save the Last Dance a Step Up, passando per Shall We Dance?, la commedia giovanilistica musicale racconta sempre la stessa storia: il superamento dei canoni della danza classica (insegnata nelle scuole) da parte di un gruppo di giovani ballerini che ne reinventano i ritmi e i gesti “sporcandoli” con le movenze e le musiche della street-dance (appresa nel quartiere). Il rapporto che si instaura tra tradizione e infrazione del codice di solito riesce a dare un’idea di cosa si muove nel mondo chiuso degli adolescenti. E se a nessuno interessa la storia, si può sempre osservare sul corpo dei ballerini la sovrapposizione vertiginosa e stratificata di hip hop, classica, danza acrobatica, break-dance. Ballare per un sogno utilizza Mary Elizabeth Winstead (vista in Grindhouse. A prova di morte) per raccontare la storia di una ragazza che, mentre lavora nel garage lasciatole in eredità dai genitori, coltiva il sogno di fare la ballerina. Il film di Darren Grant (regista di video musicali) spera di rinnovare il genere tentando l’innesto fra danza classica e burlesque. Ma la protagonista non ha il carisma necessario, il plot è più convenzionale del solito e le coreografie non sono all’altezza della nostra voglia di ballare.
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