Un produttore cinematografico, noto per la sua spregiudicatezza e per la sua mancanza di scrupoli, trova “fortunosamente” una location a buon mercato per un film da far dirigere a un regista non più giovane ma dalla coscienza immacolata: una splendida villa immersa in un parco del viterbese. Quando il produttore, insieme ad alcuni attori e al regista, si trasferisce nella villa per la preparazione del film, incontra la proprietaria, Anna, una donna sofisticata, non più giovanissima ma ancora molto bella, che vive sola nella villa in compagnia del suo enigmatico maggiordomo, Raffaele. La finzione del mondo del cinema riverbera negli atteggiamenti e nei rapporti dei suoi protagonisti rivelando senza pietà la sua incresciosa bassezza. Ma la “vita vera”, quella che dovrebbe essere rappresentata da Anna e da Raffaele, si rivelerà non meno finta di quella cinematografica: gli ospiti “cinematografari” non sono lì per caso. Dietro la loro presenza c’è una vendetta in attesa di essere compiuta, e che si compirà, certo, a scapito della vittima designata.
Note
Cinema sul cinema, nel cinema e per il cinema. Gioco di parole che si realizza attraverso una mise en abîme che sceglie di tingere un noir intimista di ironia e di thriller. Tanti (forse troppi) gli ingredienti, disvelamento progressivo, e colpi di teatro che costruiscono ben tre livelli metacinematografici. Opera prima che fa ben sperare, ma il dubbio - che il pubblico ordinario, lontano dai disagi del settore, possa apprezzarla - resta.
Ad oggi, novembre 2008, i migliori film italiani di questo inizio di stagione rischiano di essere due opere prime, per di più commedie. Uno è il Pranzo di ferragosto che ha sbancato inaspettatamente al botteghino, l’altro è questo La canarina assassinata. Non è un film impeccabile, ma riguardo Cascella, De Gregori potrebbe dire: “il ragazzo si farà… leggi tutto
Tema sentito quello delle difficoltà produttive del cinema nostrano. Almeno dagli addetti ai lavori, a cui l’opera prima di Daniele Cascella potrebbe piacere. Cinema sul cinema, nel cinema e per il cinema. Gioco di parole che si realizza attraverso una mise en abîme (spettacolo nello spettacolo) che sceglie di tingere un noir intimista di ironia e di thriller. Tanti (forse troppi) gli… leggi tutto
Filmetto con qualche pretesa, che, almeno all'inizio, sembra avere ambizioni di apologo surreale, ma si perde in troppi insipidi cascami della commedia all'italiana. A un certo punto, non si capisce più dove finisca la povertà di mezzi e dove inizi quella di idee. Decenti, comunque, sono gli interpreti, a cominciare da Paolo De Vita (il maggiordomo) e Caterina Vertova (la signora). leggi tutto
Filmetto con qualche pretesa, che, almeno all'inizio, sembra avere ambizioni di apologo surreale, ma si perde in troppi insipidi cascami della commedia all'italiana. A un certo punto, non si capisce più dove finisca la povertà di mezzi e dove inizi quella di idee. Decenti, comunque, sono gli interpreti, a cominciare da Paolo De Vita (il maggiordomo) e Caterina Vertova (la signora).
La villa nel viterbese di una vedova in bolletta (Vertova) è il set nel quale si dovrebbe girare l'opera seconda di un regista giovane e idealista (Oliva). Il produttore (Armando) non ha una lira, il protagonista principale (De Virgilio) pensa soltanto al sesso e tra le maestranze c'è chi si innamora e chi si diverte. Ci scappa anche il morto. Il colpevole non sarà mica…
Cinema cannibale, che si nutre di se stesso. Cinema che racconta il cinema, che mostra il cinema, che mostra il farsi del cinema. Storie contenute dentro a storie che parlano di storie che si riferiscono a storie....…
Me ne vado da Roma....così iniziava il tuo monologo, Remo, spirito libero ed anarchico, attore, scrittore, poeta, cantante, pittore, scultore e qualche altra decina di cose.
Anch'io come te, me ne vorrei andare... da…
Ad oggi, novembre 2008, i migliori film italiani di questo inizio di stagione rischiano di essere due opere prime, per di più commedie. Uno è il Pranzo di ferragosto che ha sbancato inaspettatamente al botteghino, l’altro è questo La canarina assassinata. Non è un film impeccabile, ma riguardo Cascella, De Gregori potrebbe dire: “il ragazzo si farà…
Tema sentito quello delle difficoltà produttive del cinema nostrano. Almeno dagli addetti ai lavori, a cui l’opera prima di Daniele Cascella potrebbe piacere. Cinema sul cinema, nel cinema e per il cinema. Gioco di parole che si realizza attraverso una mise en abîme (spettacolo nello spettacolo) che sceglie di tingere un noir intimista di ironia e di thriller. Tanti (forse troppi) gli…
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