Regia di Stewart Hendler vedi scheda film
L’esordiente Stewart Hendler, premiato al Sundance per il corto One ma qui al suo primo lungometraggio, racconta di aver proposto il film ai produttori come una sorta di incontro tra Il presagio e Soldi sporchi. Semmai l’inettitudine dei rapitori rimanderebbe a Fargo, ma in ogni caso la riflessione morale è qui pallida e scontata. I malviventi che rapiscono un bambino e chiedono un riscatto dimostrano diversi gradi di propensione al male, ma il ragazzino è più cattivo di tutti loro messi insieme e il modo in cui li manipola con poteri paranormali banalizza lo studio dei caratteri. Rimane la tenuta della tensione, che a sua volta funziona poco, innanzitutto perché il bambino demoniaco è immediatamente presentato come tale senza alcuna ambiguità (molto meglio Joshua, rimanendo a esempi recenti), in secondo luogo perché si abusa delle consuete impennate di volume, associate a scene terrificanti che si rivelano però solo gratuite visioni dei personaggi. Il cast di larga provenienza televisiva, con protagonista Josh Holloway (Lost) seguito da Sarah Wayne Callies (Prison Break) e Dulé Hill (Psych), risulta più in una distrazione che in un insieme efficace d’attori, e i due colpi di scena finali sono troppo poco e troppo tardi.
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