Regia di Marco Bechis vedi scheda film
Marco Bechis, regista che fa della memoria storica e della denuncia sociale la propria missione di vita, torna a 7 anni dall'ultimo, bellissimo, "Figli-Hijos" senza aver perso un grammo del proprio impegno, e realizza il suo ennesimo omaggio a tutti i desaparecidos del mondo. Gli scomparsi in questione sono gli indios Guarani, privati delle proprie terre e del diritto di proprietà e costretti a sopravvivere in riserve fatiscenti senza lavoro né futuro. Dopo l'ennesimo suicidio di giovani disperati, il loro capo decide di ricondurre la comunità nel luogo esatto da cui era stata cacciata. E Bechis ci porta tra loro, mostrando come il loro essere umani cozzi inesorabilmente con le regole del mondo "civilizzato". Lo fa senza ricorrere ad un facile sentimentalismo, senza piazzate melodrammatiche, senza retorica né didascalismo. Ma la sua adesione alla loro lotta per la dignità è netta, cristallina, e traspare chiara già dalla scelta di relegare gli attori professionisti in ruoli secondari lasciando ai veri indios il centro della scena. Tutto ciò mantenendo uno stile, seppur quasi documentaristico, sorprendentemente leggero in grado di rendere il film molto più accessibile di quanto le tematiche trattate possano far temere. Da applausi!
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