Mato Grosso do Sul (Brasile), oggi. I fazenderos conducono la loro esistenza ricca e annoiata. Possiedono campi con coltivazioni transgeniche che si perdono a vista d'occhio e trascorrono le serate coi turisti venuti a guardare gli uccelli. Ai limiti delle loro proprietà cresce il disagio degli indios che di quelle terre erano i legittimi abitanti. Costretti in riserve, soprattutto i giovani spesso si suicidano, non avendo prospettive. Proprio un suicidio scatena la ribellione. Guidati da un capo, Nadio, e da uno sciamano, un gruppo di loro si accampa all'esterno di una proprietà per reclamare la restituzione delle terre. Due mondi contrapposti si fronteggiano. Si fanno anche una guerra prima metaforica e poi reale. Ma non cessano mai di studiarsi. Sono soprattutto i giovani che hanno la “curiosità dell'altro”. Una curiosità che metterà in relazione profonda il giovane apprendista sciamano Osvaldo e la figlia di un fazendero.
Note
Se il film non è mai didascalico o paternalistico, nell’adesione a uno spirito documentario e antropologico (ma Santamaria guardiano della fazenda è una distrazione) difetta di respiro cinematografico. La malickiana varietà delle voci degli uccelli, e gli accostamenti herzoghiani tra indios e musiche sacre, sono suggestioni che si smarriscono in numerose sequenze prive di nerbo. Un peccato perché il tema è encomiabile e la sincerità e il coraggio di Marco Bechis sono fuori discussione.
Nella più totale e sgomenta indifferenza, lo spettatore assiste a una denuncia filmica sepolta sotto il peso della sua tesi. Tanto inefficace nell'esito quanto lodevole nelle intenzioni. Film bianco.
* * * ¾
SUICIDI [ # 1 ] =
" Perché, perché, perché qui ? ", chiese l'occupante.
( Il giaguaro ci attacca,
ma è nostro fratello.
Il cobra ci attacca,
ma anche lui
è nostro fratello.
La mucca occupa la nostra terra,
ed è nostra nemica )
Or, anch'io, dic un… leggi tutto
La terra degli uomini rossi è l'ennesimo progetto cinematografico di Marco Bechis che pone sotto i riflettori argomenti che vale la pena conoscere, approfondire e sui quali bisognerebbe riflettere per rendersi davvero conto e realizzare anche solo per pochi momenti la pochezza di gran parte della razza umana e osservare l'altra faccia della medaglia della nostra lucente… leggi tutto
VOTO : 5,5.
Pregevoli le intenzioni di Marco Bechis (da sempre un regista attento alle questioni legate alle minoranze), ma il risultato cinematografico non è all’altezza di quello che voleva essere il messaggio.
La storia vede l’impossibile integrazione tra gli indios (come ci ricorda una didascalia alla fine, decimati nel corso dei secoli e sempre più visti come… leggi tutto
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La riservatezza delle cose rare è titolo per la loro bellezza, ma, quando - cogliendolo dalla mia biblioteca - ho rivisto e riapprezzato l'Ornitologia Comense, mi sono detto: questa rarità deve essere…
O Go(l)d Black.
Di Maio, Gigino Gigetto, 'sta cas'aspett'a-tte!
The long walk home / место на земле.
I naufragi, gli annegamenti e le stragi sono fatti che gli accordi internazionali…
La terra degli uomini rossi è l'ennesimo progetto cinematografico di Marco Bechis che pone sotto i riflettori argomenti che vale la pena conoscere, approfondire e sui quali bisognerebbe riflettere per rendersi davvero conto e realizzare anche solo per pochi momenti la pochezza di gran parte della razza umana e osservare l'altra faccia della medaglia della nostra lucente…
Ma succede qualcosa in questo Film o siamo tornati indietro alla fine anni '70 inizio '80 quando andavano forte delle Pellicole girate in Brasile/Amazzonia con Indigeni/Cannibali di contorno ??!! No perche' se non ve ne siete resi conto,sembra proprio una timidissima scopiazzatura di quei Films !!! voto.0.
Sempre meglio che giggimarzullo ( " si faccia..." - " ma si faccia lei ! " ), l'unico programma di cinema della televisione italiana tuuutta ( e non so cosa mi dia più fastidio, che sia " Vero ", o che continui a…
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SUICIDI [ # 1 ] =
" Perché, perché, perché qui ? ", chiese l'occupante.
( Il giaguaro ci attacca,
ma è nostro fratello.
Il cobra ci attacca,
ma anche lui
è nostro fratello.
La mucca occupa la nostra terra,
ed è nostra nemica )
Or, anch'io, dic un…
La parola capolavoro è tra le più abusate. Capita ovviamente che tra i film definiti come tali da buona parte della critica e/o osannati dalle Giurie dei maggiori Festival, ve ne siano alcuni che non…
VOTO : 5,5.
Pregevoli le intenzioni di Marco Bechis (da sempre un regista attento alle questioni legate alle minoranze), ma il risultato cinematografico non è all’altezza di quello che voleva essere il messaggio.
La storia vede l’impossibile integrazione tra gli indios (come ci ricorda una didascalia alla fine, decimati nel corso dei secoli e sempre più visti come…
Davvero un film irrisolto, che si aggancia ad altri film di ben altro spessore e non riesce a prendere agganci da nessuna parte. Un’occasione sprecata ed anche incolore. Un’idea cinematografica al di sopra delle possibilità del regista e degli sceneggiatori. Ci sono situazioni abbastanza scoordinate, che non portano a nulla e fanno anche sorridere, nel…
Dai, non è male questo film. C'è stile, misura, decoro. Molto riuscita, poetica e densa di contenuto metaforico la scena in cui l'indio mangia la terra di fronte al fazendero: è una trasparente riflessione sulla differenza fra economia primitiva (il cui si consuma direttamente ciò che si produce) ed economia capitalitica (in cui la terra è solo un mezzo di…
Le buone intenzioni,da sole,non bastano a fare un buon film.E il film del militante Marco Bechis,autore di alcuni tra i più belli film su temi politici degli ultimi anni,è un film a cui non difettano le buone intenzioni.Quello che difetta è la cinematografia.Birdwatchers è il classico film che ha l'aspetto dell'opera fabbricata su misura per i festival,che solleva…
Esce il monumentale film di Soderbergh sul Che, impossibile resistere al desiderio di mettere tutto a soqquadro con una bella taglist sulla Rivoluzione. Il tema è chiaro e facile. Qui si parla di ribaltare il mondo,…
Chi ci abita vicino li conosce, ci parla. E sa che sono vivi non solo perché sono in continuo movimento alla ricerca del mare. Per questo alle volte il fiume non è scenario: in certi film la sua natura è forte e…
Film-denuncia che si risolve in una infelice imitazione del cinema indigeno. L'opera, purtroppo, è viziata da una visione prettamente occidentale, di matrice "turistica", che unisce ad una curiosità morbosa per ogni dettaglio della quotidianità degli indios, un evidente senso di colpa per i soprusi perpetrati a loro danno. A ciò si mescola un muto compiacimento nell'atto di scoprirli, in…
Non vedevo un film così brutto da Rapa Nui , 1994. Marco Bechis regista di film necessari, film di impegno civile, abbraccia con trasporto la causa degli indio del mato grosso sradicati dalla loro terra e costretti a vivere al margine della società. Non inseriti nella modernità, cacciati dalla legittimità atavica della proprietà della terra, il nucleo di indio protagonisti della storia vive…
Il film cerca di suscitare tensioni nelle nostre coscienze, ma rimane in un limbo e tutto questo per cercare di non prendere la parte di nessuno. Si rimane come gli indios del film, incapaci di scegliere tra il progresso che li ha privati delle loro vecchie terre e la tradizione di una cultura che scompare come le foreste nelle quali vivevano.
Il film cerca di suscitare tensioni nelle nostre coscienze, ma rimane in un limbo e tutto questo per cercare di non prendere la parte di nessuno. Si rimane come gli indios del film, incapaci di scegliere tra il progresso che li ha privati delle loro vecchie terre e la tradizione di una cultura che scompare come le foreste nelle quali vivevano.
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Commenti (1) vedi tutti
Nella più totale e sgomenta indifferenza, lo spettatore assiste a una denuncia filmica sepolta sotto il peso della sua tesi. Tanto inefficace nell'esito quanto lodevole nelle intenzioni. Film bianco.
commento di joseba