Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
VOTO : 6/7.
La Bigelow è un’ottima filmaker, sa girare come pochi altri in circolazione ed è apprezzata dai più, anche se non unanimamente.
Qui compie l’ennesimo buon lavoro della sua carriera, filmando l’Iraq ripreso dagli occhi dei soldati americani.
Si respira sempre un clima di tensione, la visione risulta così sempre avvincente, probabilmente non profonda a livello superficiale, ma in realtà mi pare di poter dire che non abbia scelto comunque una chiave di lettura personale.
Il protagonista, un artificiere grossolano agli esordi, ma che poi si dimostrerà vivo, subisce nel corso del film una mutazione che lo porterà a considerare in maniera diversa i valori della vita, anche se poi la scena finale, che arriva un po’ a sorpresa quando ormai mi aspettavo si chiudesse con l’immagine del calore familiare ritrovato, tarpa un po’ le ali a questa considerazione.
Per il resto nel film gli iracheni sono i cattivi, gli americani i buoni, ma chi combatte una guerra è comunque vittima del sistema e i personaggi lo dimostrano, nessuno, o quasi e comunque non con continuità, è felice di trovarsi lì.
Ecco a livello di contenuto il risultato è discreto, ma comunque opinabile, mentre a livello tecnico è invece di alto profilo con riprese che sprizzano adrenalina ed in questo la buona Bigelow è quasi insuperabile.
Insomma non un capolavoro, ma un film buono sì.
VOTO : 6/7.
Tecnicamente parlando, decisamente notevole, meno convincente per quel che concerne lo sviluppo narrativo.
VOTO : 6.
Fugace comparsata.
VOTO : N.G.
Il suo personaggio ha vita breve.
VOTO : N.G.
Mano di un afugace apparizione, ha solo un abattuta.
VOTO : 6/7.
Abbastanza capce.
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