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The Hurt Locker

Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film

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La recensione su The Hurt Locker

di bradipo68
8 stelle

Eccoci qui per la prima volta in un multiplex vicino casa mia in cui non ero mai stato ma l'occasione è ghiotta e poi sinceramente nella programmazione non c'era molto da scegliere.Vedendo le dieci persone dieci(contate una a una ,compreso me)in sala sono assalito da un moto di tristezza quando butto lo sguardo alle frotte di ragazzotti che fanno la fila nella sala accanto per vedere Disaster Movie.Non sanno poverini che il vero cinema abita da un'altra parte ma se il pubblico italiano è questo....La Bigelow in Iraq sara'capace di racccontarci qualcosa di nuovo?Io ho un'ammirazione sconfinata per lei ma dopo K 19 mi ero un attimo ricreduto.E sbagliavo.The Hurt Locker è un film sulla guerra in Iraq visto da una prospettiva alla quale non avevo mai pensato guardando un film di guerra.Il punto di vista è quello della paura del soldato in missione e dell'adrenalina che pompa violentemente sangue nelle sue vene dilatate dal caldo asfissiante.In parallelo la domanda che mi frullava per la testa era il perche'di film sulla guerra in Iraq ce ne sono veramente pochi in rapporto alla copiosa filmografia riguardante la guerra del Viietnam.Forse perche'la guerra in Iraq è praticamente teletrasmessa e non c'è nulla lasciato all'immaginazione?Puo'essere una giustificazione...The Hurt Locker è la storia di un gruppetto di soldati addetti a individuare e neautralizzare bombe seminate in gran quantita'per le strade inospitali di Bagdad.L'inizio è subito folgorante,un alto esercizio registico di suspense con al centro l'artificiere nascosto dentro a una specie di scafandro che somiglia piu'a un astronauta che sta camminando sul suolo lunare che a un soldato...qui pero'non siamo sulla Luna e le bombe esplodono e i resti del nostro artificiere vengono ordinati dentro un anonima cassetta....E'quindi la volta di un altro artificiere con la sua bella vena di insana follia a fare lo sporco lavoro infischiandosene delle regole e qualche volta anche dei compagni.E'lui il protagonista è la sua follia che lo ha portato a disinnescare 873 bombe e a conservare dei souvenir di tutte le cose che quasi lo hanno portato al cimitero(compresa una fede nuziale).Jeremy Renner è disgustosamente bravo nell'impersonare un militare che non sta in riga ,che lavora il piu'delle volte solo insieme alla bomba che deve disinnescare,un folle che se infischia della propria vita,che risponde alla filosofia del meglio un giorno da leone che cento da pecore,la cui fame di emozione e di adrenalina gli impone drastiche scelte di vita(come quella di ritornare per un altro anno in Iraq con un altro gruppo appena finita la missione precedente) lontano da una moglie e da un figlio piccolo.Sinceramente ho visto innumerevoli film di guerra ma questa prospettiva per me è assolutamente inedita:in Iraq si combatte una guerra perche'è solo uno sporco lavoro.Non c'è patriottismo nel film della Bigelow,è vero che gli iracheni sono trattati piu' o meno tutti come bombaroli e potenziali terroristi ma è anche vero che gli americani non sono i buoni,i soldati sono praticamente trattati come semplici maestranze lavorative,che non hanno nulla di personale contro la popolazione (da cui anzi comprano dvd porno,non facendo quindi una bellissima figura) e viene fatto notare a piu'riprese che non sono ben visti,vengono presi anche a pietrate durante il loro passaggio con i mezzi meccanici.E'un film con una regia nervosa che rende bene l'idea della concitazione,la musica dei Ministry con le loro chitarre ultracompresse rappresenta al meglio il flusso di sensazioni che attraversa il film,un film fatto senza star(i due attori piu'conosciuti Fiennes e Morse alla fine recitano in pochissime scene) in cui non c'è la politica del Redacted depalmiano vero atto d'accusa contro la guerra.Qui viene privilegiato il punto di vista di uomini che non si chiedono il perche',per loro è un lavoro come un altro,anzi nell'artificiere protagonista la sensazione di paura e l'emozione si trasformano in una droga che da assuefazione completa,alla quale non si puo'rinunciare.Sicuramente un film da vedere....

Su Sam Redford

poche scene

Su Malcolm Barrett

idem

Su Kristoffer Ryan Winters

ok

Su Brian Geraghty

direi piuttosto bravo

Su Christian Camargo

non male

Su Anthony Mackie

anche lui sfonda

Su Jeremy Renner

è lui il protagonista,di una bravura disgustosa

Su David Morse

pochissime scene per dire ai nipotini "c'ero anche io"

Su Ralph Fiennes

anche lui impiegato pochissimo

Su Guy Pearce

poche adrenaliniche sequenze

Su Kathryn Bigelow

ci regala un punto di vista inedito....la regia è come al solito nervosa e potente

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