Durante il suo primo giorno di lavoro in una compagnia di assicurazione, Jeon Juno riceve una strana telefonata: una donna chiede se i soldi della polizza sulla vita le verranno pagati anche se si tratta di un suicidio. Contro ogni regolamento Juno cerca di parlare con la donna, aprendosi a lei. Alcuni giorni dopo, a casa di un cliente, si trova davanti alla scena raccapricciante del figlio dell'uomo impiccato nella sua cameretta. Convinto che il suo cliente abbia ucciso di proposito il figlio per incassare la polizza, Juno annulla l'assicurazione, ma le prove raccolte dalla polizia convergono tutte verso il suicidio. Nel frattempo, Shin Yi-ya, la madre del piccolo deceduto, scopre che il marito ha stipulato una polizza di 300.000 dollari a suo nome; distrutta dal dolore ora inizia anche ad avere paura temendo per la sua vita…
Note
Nonostante l’incipit con il suicidio di un bambino, Black House è un horror-thriller asiatico che ci risparmia gli ormai logori giovanissimi fantasmi. Com’è abitudine per le produzioni sudcoreane, la cura formale del prodotto è notevole e sono bravi anche gli interpreti, tra i quali il relativamente noto caratterista Kang Shin-il (Public Enemy). Tutto però risulta derivativo e, se la prima parte del racconto tiene, la seconda si sfalda in una serie di eccessi e situazioni improbabili.
Ispirato, per la figura dell'omicida, ad Audition (anche nel look della protagonista). Dopo una prima parte monotona - ma di certo interesse per la tematica affrontata - la pellicola svolta nel thriller più sfrenato, riuscendo a catturare l'attenzione e generando, non di rado, genuini spauracchi.
Titolo fuorviante per un'onesta produzione koreana che attinge al classico repertorio del thriller a tinte forti. Una storia di frode assicurativa che evolve lentamente in una caccia al(la) serial killer. Ci mette un po' a decollare, "Black House", ma alla fine gli si deve riconoscere una certa cattiveria. Caratteristica indispensabile, a mio avviso, quando ci si trova a mettere in scena le… leggi tutto
Da non perdere tempo. Film inutile, privo di tensione e piu ridicolo che thriller.
Il protagonista è talmente stupido che nonostante sia l'eroe del film, non si vede l'ora che muoia. leggi tutto
Un film letteralmente diviso in due tronconi: la prima parte è un thriller pecuniario, misterioso e lievemente malinconico; la seconda invece è un horror sanguinoso, isterico, dall’atmosfera lurida ma con un epilogo tirato forse un po’ troppo per le lunghe. Scenograficamente ben confezionato e con una protagonista femminile diabolicamente carismatica. Da riscoprire.
Da non perdere tempo. Film inutile, privo di tensione e piu ridicolo che thriller.
Il protagonista è talmente stupido che nonostante sia l'eroe del film, non si vede l'ora che muoia.
Black House (Geomeun jip) è un horror-psicologico del 2007, diretto dal sud-coreano Shin Tae-ra; l'opera è l'adattamento cinematografico di un noto romanzo giapponese del 1999, ossia Kuroi le di Yusuke Kishi.
Il film è stato presentato al Far East Festival di Udine ricevendo buoni consensi soprattutto per la regia, opinioni in parte condivisibili e adesso verdemo il…
un thriller d'atmosfera che diventa un horror. se la prima parte ricorda più uno di quei drammi su certi stralci di vita squallida, gravato da un andamento un pò lento che annoiava lo scorrimento del minutaggio, la parte centrale si risolleva notevolmente confondendo le carte in tavola il giusto per risvegliare l'attenzione dello spettatore un pò assopita, e si spegne con un finale horror che…
Titolo fuorviante per un'onesta produzione koreana che attinge al classico repertorio del thriller a tinte forti. Una storia di frode assicurativa che evolve lentamente in una caccia al(la) serial killer. Ci mette un po' a decollare, "Black House", ma alla fine gli si deve riconoscere una certa cattiveria. Caratteristica indispensabile, a mio avviso, quando ci si trova a mettere in scena le…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (2) vedi tutti
Ispirato, per la figura dell'omicida, ad Audition (anche nel look della protagonista). Dopo una prima parte monotona - ma di certo interesse per la tematica affrontata - la pellicola svolta nel thriller più sfrenato, riuscendo a catturare l'attenzione e generando, non di rado, genuini spauracchi.
commento di undyingIl protagonista è talmente stupido che nonostante sia l'eroe del film, non si vede l'ora che muoia.
leggi la recensione completa di mrddtt