Regia di Anthony Harvey vedi scheda film
Tratto dalla pièce teatrale di James Goldman, dallo stesso adattata per lo schermo, il film diretto da Anthony Harvey si segnala per le gigantesche prove recitative di Peter O'Toole e Katharine Hepburn nei panni rispettivamente di re Enrico II e di Eleonora d'Aquitania.
E' più un'analisi psicologica dei caratteri che una rappresentazione di fatti storici, dato che tutto ruota attorno alla scelta come suo successore al trono da parte del re: questo provoca l'esplosione di conflitti (forse) insabili con la moglie che torna da lui per l'occasione e con i tre figli, tutti smaniosi della sua corona; altri incomodi sono l'amante del re ed il sovrano francese Filippo II (Timothy Dalton all'esordio).
Anche se i punti di forza sono lo script - se qualcuno ha tempo vada a leggersi sulla pagina Imdb del film la voce 'quotes': troverà alcuni dialoghi straordinari - e la recitazione, anche la regia non è da sottovalutare: Harvey riesce ad usare i vari attori del cast, traendo il meglio da tutti, ponendoli in una scenografia spoglia all'interno di ambienti claustrofobici, dosando i pochi primi piani utilizzati e gestendo in maniera corretta le entrate ed uscite di scena.
Per un film chiaramente di impianto teatrale, riuscire a fare del cinema e non del mero teatro filmato mi sembra già un buon risultato.
Bella anche la fotografia di Douglas Slocombe, che riesce a far risaltare i colori dei costumi di Margaret Furse.
E' anche il debutto per Anthony Hopkins, nei panni di Richard, uno dei tre figli di Enrico II.
Oscar alla Hepburn (ex aequo con Barbra Streisand che pareggiò i voti della concorrente autovotandosi - ma penso che ogni candidato che sia anche membro dell'Academy voti sempre per se stesso), alla sceneggiatura e alla colonna sonora di John Barry ma Peter O'Toole rimase per la terza volta a bocca asciutta: altra fra le tante cantonate del premio nel corso degli anni.
Voto: 8 (visto in v.o. su YouTube)
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