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Transsiberian

Regia di Brad Anderson vedi scheda film

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La recensione su Transsiberian

di alan smithee
8 stelle

Regista singolare questo Brad Anderson, noto soprattutto per l'apprezzato "L'uomo senza sonno", che si pregiava di una straordinaria (e choccante) interpretazione di Christian Bale, dimagrito per l'occasione fino alla denutrizione;  e poi pure "Session 9" con Peter Mullan era un gran bel horror originale, mentre "Vanishing" - qua e la' trattato con molta sufficienza se non addirittura snobbato o deriso - lasciava nello spettatore (o almeno a me) un senso di angoscia notevole con la sparizione graduale di tutto il genere umano per circostanze mai volutamente troppo charite, ma sottolineate dalla presenza di una massa inquitante abiti inerti e senza vita di tutti coloro che venivano risucchiati chissa' dove.
Con Transsiberian si parte decisamente con i toni leggeri e quasi banali di una innocua commedia, con due coniugi qualunque (Emily Mortimer e Woody Harrelson), spaesati e un po' goffi in viaggio in treno alla volta delle steppe russe e siberiane, lungo i binari della linea trans-siberiana che il titolo suggerisce senza lasciare dubbi. Due persone senza particolari caratteristiche che riescano a renderceli accattivanti, tanto da farci pensare seriamente a dove voglia andare realmente a parare la pellicola, e a rimproverare mentalmente il regista per il fatto di soffermarsi troppo poco  sulle riprese oltre il finestrino, per raffigurarci piu' nel dettaglio almeno gli splendidi panorami innevati che il viaggio in treno regala a chi percorre quella tratta sperduta tra i ghiacci, piuttosto che perdersi tra i banali convenevoli di una ordinaria coppia yankee con un'altra almeno un po' piu' sciroccata di loro (l'iberico Eduardo Noriega e Kate Mara).
Ecco che pero' poco dopo le cose cominciano a cambiare: ecco che il personaggio della Mortimer svela alla nuova amica di viaggio e poi al compagno di quest'ultima tratti della sua esistenza che celano lati oscuri della personalita' difficili anche solo da supporre, e provvedimenti disciplinari scontati in carcere che difficilmente avremmo intuito e attribuito al suo faccino cosi' candido di donna giudiziosa e timida. Poi, dopo un lungo tergiversare velocemente tutto precipita: un'attrazione sempre piu' evidente tra la donna e il turista spagnolo facente parte dell'altra coppia, il rimorso per un tradimento che si sta per compiere, una reazione certamente esagerata ad una profferta amorosa dello spagnolo sexy ed attraente, un omicidio causato da una difesa che va ben oltre la minaccia. Ma fin qui e' ancora niente, perche' scopriamo strada facendo - mentre intanto il marito della coppia protagonista (Harrelson) perde il treno e rende possibile il tentativo fedifrago della moglie con lo spagnolo - che sul treno c'e' uno strano personaggio, ufficialmente poliziotto della narcotici (un mefistofelico e sempre eccellente Ben Kinsley) che si interessa un po' troppo maniacalmente dell'altra coppia, ritenuta a tutti gli effetti a capo di un commercio di droga.
Insomma dopo un po' Mortimer e Harrelson riescono a ritrovarsi e a riprendere il Trans-siberiano, mentre dell'altra coppia non si sa piu' nulla...o meglio, noi spettatori sappiamo qualcosa, ma non la polizia, che interroga entrambi i coniugi per tirargli fuori la verita'. Per scoprire poco a poco che dell'omicidio in se' al poliziotto non importa un bel nulla. Quel che interessa e' il frutto del ricavato di una ingente partita di droga che la coppia sparita ha saputo procurarsi, e che ora non si sa dove trovare. La suspence, che arriva a tempo quasi scaduto, assale pero' via via lo spettatore che si trova, come nella migliore tradizione gialla, a sapere qualcosa di piu' di chi cerca di risolvere il mistero, ma pure qualcosa in meno della protagonista centrale, una Emily Mortimer davvero brava e convincente, che mi fa nettamente rivalutare un'attrice certo gia' nota e con un curriculum non certo banale, ricco di collaborazioni con registi di prim'ordine, ma forse da me un po' troppo sottostimata.
Una bella sorpresa per un film che parte piano piano proprio come un treno sferragliante, che sbuffa e sembra non sappia la direzione in cui procedere, ma che recupera strada facendo con un ritmo sempre piu' deciso e coinvolgente che ricorda le peripezie di un thriller riuscito alla Polanski come il bel Frantic dei lontani fine anni '80.

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