Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film
Nonostante il titolo suoni un po' stupidino e ci si possa immaginare di trovarsi davanti alla solita, facilotta commedia sentimentale di quegli anni, questo Amore e chiacchiere (che peraltro ha pure un sottotitolo non molto più esaltante: Salviamo il panorama) offre invece ottimi risvolti sul piano della critica sociopolitica dell'Italia sua contemporanea; non c'è nulla di strano nell'inserirlo nel filone della commedia all'italiana. E infatti il personaggio di Paseroni (un bravo Cervi) non sarebbe stato male addosso ad un Sordi, tanto per dire, ma nemmeno ad un De Sica che qui, invece, interpreta il ruolo del sindaco suo antagonista. Blasetti sceneggia insieme a (e da) Zavattini e con Isa Bartalini; nelle intenzioni del regista c'è quella, riuscita, di mettere in scena l'oratoria prolissa e vacua dei politici italiani. L'amore, elemento che fa da contraltare alle 'chiacchiere', è invece quello dei due ragazzini: lei è Carla Gravina, qui appena sedicenne (l'esordio era stato qualche mese prima con Lattuada in Guendalina); ad un 'mondo degli adulti' fatto di vuoti paroloni si contrappone quindi uno sguardo fiducioso e romantico al futuro da parte dei giovani.
La costruzione di un ospizio rovina il panorama della villa del commendator Paseroni: l'uomo provvede a convocare il sindaco e a far fermare i lavori. Intanto il figlio adolescente del sindaco si innamora ricambiato della figlia di un netturbino: la differenza 'di classe' non piace al padre.
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