Regia di Alexandre Bustillo, Julien Maury vedi scheda film
Il film si apre su di un violento incidente che coinvolge due autovetture e un gruppo di persone. Quanti sono i sopravvissuti? E com'è successo? Quattro mesi dopo... Ecco un lavoro del quale, per meglio gustare le sorprese (anche se ad un certo punto qualcosa diventa prevedibile) che ci offre, è meglio sapere il meno possibile della trama. Per anni avevo snobbato la visione poco convinto dalla locandina. Pensavo a tutt'altro. Vampiri? Torture porn scurissimo alla HOSTEL? Ringraziando il cielo nulla di tutto ciò. Siamo di fronte ad un serio dramma sulla paura della maternità e sul senso estremo di protezione.
Molto bello pur con qualche difetto, senza il quale avrebbe potuto essere un capolavoro (come già detto ad un certo punto è prevedibile, qualche passaggio poco chiaro, tipo come mai il poliziotto sopravvissuto impazzisce, troppo veloce, corto e sbrigativo nella narrazione). Raro esempio (assieme a BUIO OMEGA, NAVE FANTASMA e poco altro che ricordi) di splatter malinconico. Ha la sua forza anche nelle immagini, che citano ottimi passaggi alla Cronenberg (il neonato che esce dalla bocca ricorda l'omuncolo che esce dalla pancia in una scena, purtroppo tagliata nell'edizione definitiva, di INSEPARABILI). E per ultimo, il film è ambientato la Notte di Natale. Potrebbe rappresentare qualcosa? Tipo la metafora della Natività di Cristo? Un film che merita di essere ricordato. Con un remake del 2017 (del quale proponiamo un confronto fotografico).
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematorafico, Verolengo, Wikipedia.
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