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Angeli e demoni

Regia di Ron Howard vedi scheda film

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La recensione su Angeli e demoni

di bradipo68
6 stelle

L'avvento del nuovo Papa nel prequel blockbuster che si trasforma in un finto sequel.E'un po'tutto finto in questo film:un libro che in realtà è un prequel de Il Codice Da Vinci viene trasformato in un sequel,il Vaticano che si mette di traverso non dando il permesso di girare all'interno di mura gloriose che provoca arditissime ricostruzioni computerizzate,l'antimateria che si mette a cozzare con la fede e tante altre amabili sciocchezze.La domanda che ci dobbiamo porre è:ma che cosa pretendiamo da un film come questo?Verosimiglianza?Una storia che regga su un suo anche esile filo logico?Effetti speciali?Ambientazioni suggestive?Un po'tutto questo?.Si,la risposta è nell'ultima domanda:lo spettatore si accontenta di un pout pourri ma la verosimiglianza e il filo logico su cui si dovrebbe reggere la vicenda sono ingredienti assolutamente secondari,servirebbero solo per impreziosire la pietanza.Sarebbe però grave vedere questo film con l'occhio foderato dal prosciutto del pregiudizio.Credo che visto con il giusto spirito uno si possa divertire e ci si può fare anche qualche sana risata.Provocata involontariamente.Io sono in quella sparuta minoranza che non ha letto nessuno dei due libri,non ho la più pallida idea della prosa del signor Dan Brown e della ragione del suo successo planetario e appartengo a quella minoranza ancora più sparuta a cui è piaciuto di più il Codice rispetto a questo ritenendolo un godibilissimo prodotto di consumo con confezione deluxe.Anche se c'è l'inghippo perchè il primo film l'ho visto nella versione lunga,dunque più esaustiva.Innegabile notare le analogie di stile tra i due film,innegabile che siano stati realizzati con la sola missione di incassare il più possibile,ma diamine ci sono film e film fatti solo per passare all'incasso.E il paragone con i nostrani cinepanettoni e cinecocomeri è a tutto sfavore dei nostri film.Perchè a Ron Howard si può dire di tutto tranne che non realizzi con cura i suoi prodotti.Ron è un figlio dell'industria hollywoodiana,è inserito perfettamente nei meccanismi che la regolano,è un professional lautamente retribuito che non sarà mai annoverato tra i grandi registi ma i suoi prodotti anche grazie a budget quasi sempre importanti sono sempre molto ben curati almeno sotto l'aspetto formale.E qui in trasferta romana riporta alla mente l'Hollywood sul Tevere di tanti,troppi anni fa e riesce ad aggirare le trappole dei soliti luoghi comuni di chi arriva nel nostro Paese.Niente pizza,niente spaghetti,niente mandolino:sarà anche perchè si parla di Città del Vaticano ma l'Italietta nostra martoriata non è insultata da un occhio superficialmente turistico.Anzi i luoghi della città eterna vengono valorizzati pur se aiutati copiosamente dalla computer grafica.L'intreccio di base di questo thirller è un inseguimento costante di un crudele serial killer attraverso varie chiese di Roma e proprio questo perenne inseguire che permette di guardarsi intorno quasi con curiosità,un occhio alla vicenda che si dipana meccanicamente(agli occhi del professor Hanks è tutto un fiorire di indicazioni e frecce che lo portano sulla giusta strada) e un occhio alle bellezze artistiche.Sicuramente il traffico romano viene agiografizzato,i nostri eroi a bordo della Lancia Delta nera fiammante si lanciano in strade che normalmente sono talmente ricolme di macchine che non permetterebbero nessuna manovra ad alta velocità come si vede nel film ma sono dettagli,sono solamente colore sullo sfondo.Peccato che più si vada avanti e più si accumulino suggestioni oltre qualsiasi tipo di credibilità fino a un sottofinale che sembra clonare una delle tante sequenze acrobatiche dei film di James Bond.E questo camerlengo marchiato a fuoco va in giro con discreta indifferenza,si schianta con un paracadute,sbatte contro chissà che cosa eppure ha solo qualche graffio e zoppica.Però può essere eletto papa per acclamazione pur senza essere cardinale.Che Ewan si sia prenotato per essere il nuovo Bond? A parte gli scherzi la parte finale con tutto quel convulso rincorrersi di verità apparenti e poi negate,con il camerlengo pilota di elicottero che sembra voglia morire sacrificandosi per la salvezza degli altri,lascia un po'd'amaro in bocca.ma alla fine chissenefrega.E'un film che assolve più che decentemente alla propria funzione di pop corn movie,di film usa e getta che affastella suggestioni fascinose e ricoperte di mistero(da Galileo agli Illuminati),che osa gettare ombre inquietanti su alcuni fatti oscuri(come non pensare alla morte improvvisa di Giovanni Paolo I dopo soli 33 giorni di pontificato),con un personaggio ,Il professor Langdon, dotato di capacità di deduzione che quasi fa impallidire Sherlock Holmes,che si mette inopinatamente a raccontare eventi misteriosi che quasi ti viene voglia di tappargli la bocca a pugni quando si mette a snocciolare date e fatti da vero tuttologo.Vogliamo poi parlare della ricercatrice del CERN che osa strappare una pagina di una copia unica di un libro di Galileo(notare che quando lo leggono negli Archivi Vaticani è in latino,quando lo regalano al professore il libro si trasforma e diventa in italiano).A me piace pensare che in questo film la protagonista sia Roma con tutta la sua bellezza millenaria e non qualche squallido funzionario accademico o vaticano che dir si voglia.A proposito di popolazione vaticana:avete notato che facce equivoche avevano parecchi dei cardinali chiusi in conclave?e che dire di Armin Mueller Stahl?Da mafioso russo a cardinale ,seguendo la sua faccia il percorso è veramente breve....Habemus papam....

Su Kristof Konrad

boh

Su Jonas Fisch

boh

Su Shelby Zemanek

ok

Su Yan Cui

boh

Su Victor Alfieri

un funzionario grigio come il suo vestito

Su Masasa Moyo

boh

Su Cosimo Fusco

ok

Su David Pasquesi

ok

Su Thure Lindhardt

ok

Su Nikolaj Lie Kaas

non male

Su Armin Mueller-Stahl

inquietante

Su

uno svedese che fa lo svizzero.All'altezza come sempre

Su Pierfrancesco Favino

si autodoppia in modo decente.Almeno

Su Ayelet Zurer

bella,personaggio però stereotipato

Su Ewan McGregor

efficace nei panni del camerlengo

Su Tom Hanks

la sua acconciatura è perlomeno più guardabile.Le borse sotto gli occhi sono aumentate a dismisura

Su Ron Howard

gran professionista,non un genio

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