Regia di Ron Howard vedi scheda film
Nato sulle ceneri del capitolo precedente “Angeli e Demoni” ne riprende i personaggi e le situazioni collocandole in anticipo rispetto ai fatti narrati nel famoso predecessore. Lo spostamento temporale poco incide sugli eventi di questo nuovo capitolo che ha almeno il pregio di svincolarsi dalla conoscenza di quanto già accaduto a proposito del famoso “Codice Da Vinci” e punta dritto sulla fascinazione di un Cristianesimo infarcito di delitti e segreti e su un detective improvvisato, il famoso Professor Langdon, docente di Harvard ed esperto di simbologia religiosa che dovrà dipanarne la matassa. Questa volta c’è di mezzo una setta (Gli illuminati) che durante il conclave per eleggere il nuovo Papa vuole far saltare in aria il Vaticano, ed un assassino che ha il compito di facilitarne l’attuazione con una serie di morti eccellenti (4 prelati in odore di elezione). L’intrattenimento derivato da una detective story che assomiglia ad una caccia al tesoro, con Langdon e l’immancabile presenza femminile (anche questa una caratteristica seminale della serie) costretti ad una corsa contro il tempo per impedire la catastrofe, viene appesantita da una scrittura che sembra la replica della pagina scritta e non manca occasione di sottolineare, con un didascalismo tanto pedante quanto inesatto, le varie tappe di quello che assomiglia ad un bignami apocrifo del cattolicesimo. Ron Howard, rendendosi conto della mancanza di ritmo, o forse per giustificare la sua presenza ci à dentro come un forsennato, spostando continuamente la prospettiva ed infarcendo le tediose spiegazioni con interminabili giri di valzer della camera da presa. Un film che si riassume nella faccia di Tom Hanks, ringiovanita per l’occasione con un make up che ne rivela al contrario la gommosa ed incontenibile decadenza. Favino è una presenza impalpabile ma in questi casi quello che conta è partecipare, sperando di azzeccare prima o poi il ruolo che lasci il segno nel mercato americano.
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