Regia di Henri-Georges Clouzot vedi scheda film
Jenny, cantante del varietà, accetta la frequentazione dell'anziano Brignon, con la prospettiva di migliorare le sorti della propria carriera artistica, che l'uomo sembra poter favorire. Il modesto Maurice, marito di Jenny, ingelositosi, minaccia Brignon. A conclusione di una serata durante la quale sia Jenny, sia Maurice, sia Dora, un'amica di entrambe, sono stati a casa di Brignon, l'anziano è trovato morto. Jenny riferisce a Dora di essere stata lei ad ucciderlo, rompendogli una bottiglia in testa, al fine di respingere un corteggiamento fattosi troppo pressante. Questa informazione rimane un segreto tra le due donne; nel frattempo, l'ispettore Antoine avvia le indagini, concentrandosi sulle attività dei tre nelle ore antecedenti la morte di Brignon. "Legittima Difesa" è un film diretto dal regista francese Henri-Georges Clouzot, celebre esponente del cinema noir d'oltralpe. Dopo una lenta introduzione, che descrive l'ambiente di spettacolo entro il quale s'intreccia il rapporto tra i personaggi principali, il racconto entra nel vivo, ruotando intorno alla vicenda dell'omicidio di Brignon, del quale ognuno tra Maurice, Dora, Jenny, possiede informazioni che non condivide con gli altri; tanto meno con Antoine, costretto a sbrogliare una matassa assai aggrovigliata. L'ispettore conduce le indagini con metodo classico. Ascolta sia i testimoni, sia i sospettati, al fine di accertare la presenza di questi ultimi sul luogo del delitto. Avendo ciascuno di essi qualcosa da nascondere, l'agitazione sale, e con essa la tensione dello spettatore. L'ispettore non si arrende di fronte alle difficoltà. Con caparbietà - e metodi non sempre corretti - porta a termine le proprie ricerche. L'identità del colpevole è svelata in epilogo, mediante un colpo di scena che lo spettatore difficilmente può prevedere, permeato di un'amara ironia. Nessuno tra Maurice, Jenny e Dora ha ucciso Brignon. Ma tutti hanno delle responsabilità connesse alla sua morte; hanno commesso o premeditato reati. Aggressione, per "legittima difesa" seppur tutta da dimostrare, Jenny; Minaccia e scelta di uccidere Maurice; depistaggio e favoreggiamento, Dora. Ma la sorte - e Antoine - li salvano, poichè l'unico a pagare è un esecutore materiale già nelle mani della polizia per altri reati e comunque destinato a ... finir male. Nonostante le ricostruzioni offerte dalla tormentata ricerca, il movente per l'omicidio di Brignon è, volgarmente, la mera avidità. Non la gelosia, la passione, o altro sentimento in grado di far volare l'immaginazione e stuzzicare la curiosità popolare, ben rappresentata dalla stampa, sempre pressante nei confronti degli inquirenti. Il lieto fine sa, pertanto, di posticcio; gli "equilibri" borghesi, basati su valori condivisi anche da Antoine - implacabile investigatore ma padre amorevole - ma anche su apparenze, sono in qualche modo ripristinati. Chi si ama e si vuol bene, la fa franca. Reietti e lestofanti pagano per tutti. Ma non è fatta piena giustizia. L'anima "noir" del racconto è resa evidente dalla descrizione dei metodi polizieschi, di certo non rispettosi di diritti oggi dati per acquisiti, e dalla cattiva considerazione che delle forze dell'ordine hanno le persone che si rapportano con esse, dal tassista reticente ai protagonisti, diffidenti non solo in virtù del loro coinvolgimento nella vicenda. Buone intepretazioni per gli attori. Suzy Delair è Jenny, donna volubile ed ambiziosa, nella quale albergano sentimenti contrastanti. Pur essendo innamorata del marito, gli nasconde la verità circa sull'accaduto, facendo precipitare gli eventi. Bernard Blier è Maurice, musicista di scarso successo, depresso ed animato da un certo complesso d'inferiorità; anch'egli innamorato della moglie, perde la testa alla prospettiva che lei possa lasciarlo per trovare di meglio, sia sentimentalmente, sia in ambito lavorativo. Uomo mediocre, risucchiato in un vortice di equivoci, rimane convinto dell'innocenza di Jenny finchè non è smentito dall'evidenza. Sconvolto, tenta il suicidio. Dora è interpretata da Simone Renant; il volitivo e paziente ispettore Antoine da Louis Jouvet. Nonostante la drammaticità degli eventi, i toni sono distesi. "Legittima Difesa" è un noir "travestito" da film giallo; lo spettatore non ha a disposizione tutti gli elementi necessari ad individuare incontrovertibilmente l'assassino. Ma le ricostruzioni sociali ed ambientali, e le caratterizzazioni dei personaggi, consentono di ascrivere l'opera nel genere del quale Clouzot è considerato maestro. Film intriso di amara ironia, esprime una forte critica - non facile da cogliere, ad un primo impatto - contro un sistema di valori, giovandosi di una messa in scena mai noiosa e di gradevole visione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta