Regia di Henri-Georges Clouzot vedi scheda film
"Era un storia sporca come tutte le storie.Ci si eccita,ci si entusiasma,si immagina un caso sensazionale...e invece finisce come sempre in un delitto volgare."
L'ispettore Antoine a Maurice Martineau
Maurice Martineau (Bernard Blier),pianista e compositore,è ossessivamente geloso della moglie,la bella e disinvolta Jenny Lamour (Suzy Delair),cantante e ballerina di music-hall dal vivace passato,che ha sposato contro il volere della famiglia.
I due si amano teneramente,ma i litigi e le accese discussioni sono all'ordine del giorno.
La loro migliore amica è Dora (Simone Renant),una fotografa che è legata a Jenny da un sentimento intenso e complesso,fatto di affetto e segreta attrazione.
Ed è proprio nel suo studio che Jenny fa la conoscenza di Brignon (Charles Dullin),un vecchio sordido,ma ricco e influente,che si accompagna a giovani fanciulle che fa fotografare nude da Dora,che si presta senza troppi scrupoli,in cambio di un generoso compenso.
Col pretesto di presentarla ad un famoso regista,Brignon invita Jenny a pranzare con lui in un ristorante,ma Maurice,venuto a conoscenza,la precede e,folle di gelosia,minaccia il vecchio libertino di ammazzarlo se cercherà ancora di rivedere sua moglie.
Informato che Jenny è partita per assistere la nonna malata,e non credendo alla sua versione,Maurice dopo aver trovato in casa l'indirizzo di Brignon,prende una pistola e,per crearsi un alibi, si reca ad un music-hall dove tutti lo conoscono,per poi uscire da una porta secondaria e precipitarsi a casa di Brignon.
Ma il vecchio giace morto accanto al camino acceso,con la testa fracassata coperta di sangue.
Si sospetta una donna,perchè è stato trovato un capello biondo sulla giacca della vittima,ma anche Maurice è fortemente indiziato.
L'ispettore Antoine (Louis Jouvet) del Quai des Orfévres,gelido e implacabile tutore dell'ordine,inizia la sua indagine scontrandosi contro un muro di inganni,reticenze e menzogne,ma, con una progressione drammatica e inesorabile,riesce alla fine a riportare alla luce la verità.
Tratto dal romanzo "Lègitime Défense" di Stanislas-André Steeman,sceneggiato da Henry-Georges Clouzot in collaborazione con Jean Ferry,"Legittima difesa" è un noir torbido e complesso,dai sottili e inquietanti risvolti psicologici,dove il regista,sotto l'apparente frivola spensieratezza dell'ambiente del music-hall,ne disvela sapientemente le piccole miserie,gli odi e gli amori,le meschine ambizioni e i compromessi.
Osservatore acuto e implacabile delle debolezze umane e dei piccoli inferni quotidiani,Clouzot pesca nel torbido,e ci restituisce un milieu parigino squallido e desolato,prevalentemente notturno,una cupa notte dove i destini di Maurice,Jenny e Dora s'intrecciano in una rete vischiosa di segreti e bugie.
Grande lavoro di atmosfera nel ricostruire l'ambience del Quai des Orfévres ,con le scrivanie vecchie e polverose ricoperte di fascicoli,il via vai di ladruncoli,prostitute,delinquenti comuni o recidivi,una variegata umanità che passa sotto l'occhio acuto e glaciale dell'ispettore Antoine,la cui unica debolezza è l'affetto per il figlio,un ragazzino di colore,ricordo di un trascorso in terre lontane.
La splendida e incisiva fotografia di Armand Thiraud gioca sui contrasti e sui chiaroscuri,ma riserva immagini di vibrante luminosità per sottolineare l'ammaliante erotismo di Jenny Lamour e il segreto desiderio coltivato per lei dalla sua amica Dora.Un abile escamotage visivo per sottolineare,in modo obliquo e sottinteso,una profonda e inconfessata tensione omosessuale.
Dopo "Il corvo" (1943) e le polemiche seguite al film,l'universo morale di Clouzot si fa ancora più amaro e desolante.
Da Jenny Lamour,che ama,ma è divorata dalle sue piccole ambizioni,a Maurice,vittima di se stesso e delle proprie debolezze,a Dora che cerca di giustificare le sue tormentate ambiguità,al sordido Brignon,fino all'insinuante ispettore Antoine,non ci sono colpevoli o innocenti,ma solo la gelida consapevolezza di un profondo disagio morale,di una vana ricerca di una verità che illumini,anche solo per un attimo,gli oscuri labirinti dell'animo umano.
Magistrale interpretazione di Louis Jouvet,affiancato da un ottimo Bernard Blier e da una fascinosa Suzy Delair,moglie di Clouzot,all'apice del suo splendore.
Gran Premio Internazionale per la migliore regia alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1947.
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