Regia di Stuart Gordon vedi scheda film
Una giovane infermiera in odore di promozione, impasticcata e ubriaca, investe un barbone. Il tizio rimane incastrato nel parabrezza della macchina e, per evitare guai con la polizia, lei esita nell’aiutarlo. Stuart Gordon è un regista con una grande esperienza nel genere horror e lo dimostra in questa storia, ispirata alla larga da un fatto realmente avvenuto, che nella sua apparente semplicità non mostra una grande valenza orrorifica. Ciò che viene descritto è in realtà l’orrore per eccellenza, quello insito nell’essere umano, quello annidato nella periferia e ben nascosto agli occhi di tutti. Semplice e ridotto all’essenziale, senza inutili sofismi che sarebbero risultati pesanti e inutili (il significato dell’opera è chiaramente comprensibile dalla narrazione), può contare sull’ottima interpretazione dei due protagonisti, Mena Suvari e Stephen Rea. A tratti molto crudo (soprattutto nelle scene in cui Rea cerca di liberarsi, zeppe di sangue) ma forse poco credibile in alcuni momenti. Molto interessante.
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