Regia di Tom Brady vedi scheda film
«Dai produttori di 2 singles a nozze», si vanta la frase di lancio come fosse una medaglia al valore. E già non è un bel modo di cominciare. Terreno insidioso quello della parodia, ancor di più se giocata in ambito sportivo, soprattutto per la platea accaldata e distratta dei multiplex agostani che fatica a cogliere le citazioni e i riferimenti a commedie sportive tipo L’uomo dei sogni con Kevin Costner e Seabiscuit. E ancora meno può apprezzare i cameo di facce popolari, ma solo per il pubblico yankee, da Will Arnett a Andy Dick. La barzelletta gira intorno a un allenatore nel pallone (ovale), arrivato al capolinea della sua carriera, cioè David Koechner, che in questo periodo è sugli schermi in un’altra parodia, Agente Smart. L’occasione della rivincita arriva dal Texas e si chiama Comebacks, improbabile team della Heartland State University, sporca dozzina che insegue la vittoria contro tutto e tutti. Ovvio che il filo conduttore è poco più di una scusa per servire un gran frullato di gag demenziali. Qualcuna arriva alla meta: «Nessuno lo può fermare!» si sente dire di un giocatore. Poi un pullman attraversa il campo e lo prende in pieno. Quasi tutte le altre girano a vuoto, e si raschia il barile delle scenette cretinette: ancora Rocky? Pietà.
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