Regia di Shane Meadows vedi scheda film
Quel poco che avevo visto fino ad ora di Shane Meadows me lo aveva fatto accostare strettamente alla figura di Ken Loach,facendomelo raffgurare come una sua versione estremizzata ,se possibile ancora più massiccia e incazzata ma lungi dall'essere meramente derivativa.Dopo aver visto questo film che non esito a definire sorprendente mi viene da pensare che ormai Meadows abbia già del tutto compreso e metabolizzato la lezione del cinema "sociale" inglese e sia passato oltre.Dead Man's Shoes è la storia di una vendetta,un noir sotto mentite spoglie.Richard,militare ritorna a casa nella più profonda provincia inglese per vendicarsi di coloro che hanno abusato del fratello Anthony,ritardato.All'inizio del film li vediamo insieme passeggiare per sentieri in mezzo ai prati verde brillante della campagna inglese,senza scambiarsi una parola.Richard stana a uno a uno gli aguzzini del fratello e nell'arco di cinque giorni attuerà la sua tremenda vendetta.Con un paio di sorprese finali.Il film si avvale di una grandissima colonna sonora(Aphex Twin tra gli altri) adattissima ad accompagnare il peregrinare dei vari personaggi in lunghi cammini con i suoi delicati arpeggi di chitarra acustica,di una fotografia eccellente e di una gestione perfetta della scansione temporale:accanto alla divisione in giorni della vendetta di Richard nel presente che accentua l'idea dell'urgenza che sembra avere il protagonista di regolare i conti col passato,ci sono numerosi flashback in un bianco e nero molto sgranato che parallelamente,con poche pennellate sapienti ci fanno comprendere(quasi) del tutto la rabbia di Richard.Meadows è bravo a inserire in un contesto sociale ben definito(un paesino dormitorio in cui non succede nulla e domina una banda di delinquenti e spacciatori ) il più classico e lineare plot incentrato sulla vendetta.La violenza prima solo psicologica e poi drammaticamente reale non è stilizzata o drammaticamente esibita,non c'è enfasi,non è la pietra angolare del film.Al centro di tutto c'è Richard che sembra usare la violenza per esorcizzare il proprio senso di colpa.In fondo lui stesso ha abbandonato per primo il fratello Anthony per intraprendere la carriera militare.Gli atti di Richard hanno l'urgenza di chi si vuole alleggerire la coscienza ma anche nel loro espletamento rapido e terribile(del resto è una sorta di Rambo ritornato a casa,una macchina da guerra perfetta e brutale a cui non fanno minimamente paura quattro bulletti di periferia) non c'è nessuna liberazione,nessun alleggerimento.Nella sua vendetta non c'è alcunchè che possa condurlo alla catarsi.E ,a mio parere, il finale rafforza questa mia convinzione.Da sottolineare nella parte del protagonista la prova allucinata di Paddy Considine(che ha sceneeggiato il film assieme a Meadows) in un film dal budget poverissimo ma capace di suggestionare come pochi dal basso della sua povertà di mezzi.Grandissimo cinema,di quello che piace a me fatto con poche sterline ma con tantissime idee.Scandaloso che Meadows continui ad essere quai del tutto ignorato in Italia.
regia di grande impatto
allucinato
ottimo
bravo nella parte di Anthony
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