Regia di Michael Burke vedi scheda film
Galline,lutto e dramma da iniziazione nella cornice rurale del Vermont.La storia è quella di un ragazzo di 14 anni circa,Duncan, che non è come tutti gli altri,non sembra precisamente intelligente e sembra avere comportamenti inspiegabili(all'inizio del film lo vediamo che mette in bocca la testa della gallina a cui è affezionato,per calmarla come dice lui)e comunque molto più infantili di quelli che sarebbero consoni alla sua età.Ha un padre forse troppo anziano perchè non riesce a comprenderlo ma probabilmente anche se fosse stato più giovane non sarebbe cambiato nulla:non comunicano vivono in due mondi differenti,vivono in due pianeti differenti.Duncan è solo con la sua gallina :Il padre in uno dei loro rari dialoghi lo incita a fare comunella con i ragazzi che vivono lì attorno,un branco di alcolizzati senza principi che usano Duncan solo come fonte di denaro per comprare la birra e lo prendono in giro continuamente per i suoi comportamenti strani ai loro occhi .Duncan non ha madre e si intuisce che la mancanza della madre ha determinato in lui una sorta di regressione psicologica,non ha permesso la sua normale crescita soprattutto perchè lui non riesce a elaborare il lutto.Parla con la voce di lei,si veste con i suoi abiti quando è solo in casa.Il suo piccolo segreto da non raccontare a nessuno fino a che conosce Perry,il figlio del loro vicino che sembra trattarlo diversamente rispetto agli altri.Quando sono da soli cerca di aiutarlo,comprenderlo,quando ci sono di mezzo i suoi amici lobotomizzati dall'alcol,la logica del branco gli dice di trattarlo come fanno gli altri. Duncan non capisce e fa fatica ad adeguarsi.Perry ha i suoi bravi problemi sotto forma di un padre che non esita a riempirlo di botte e a lasciargli i segni addosso.Duncan e Perry in un qualche modo che anche loro non riescono a intuire empatizzano ,hanno in comune il fatto di non capire il mondo dei grandi nonostante Perry abbia molti più mezzi per farlo.Duncan lo considera amico,lo rispetta fa quello che gli dice.Finchè un giorno Perry lo vuole vedere con gli abiti della madre e lo violenta in una sequenza di crudo realismo .La psiche di Duncan sarà toccata ancor di più in un finale emotivamente aggiacciante ma che non svelo.E'un film di stile asciutto che scansa del tutto la retorica ,che dipinge la realtà dei giovani d'oggi senza troppi orpelli,cogliendo nel segno.Si parla di una generazione senza ideali,la cui massima aspirazione è ingurgitare birra fino alla massima capienza gastrica e andare in giro col pick up,magari anche facendo occasionalmente sesso.Amore no,quello avrebbe bisogno di uno sforzo neuronale troppo intenso per le povere cellule della loro poca materia grigia.In più c'è un diverso,soprattutto perchè ha vissuto un esperienza che gli altri neanche si sognano,ha perso l'amatissima madre e questo lo ha definitivamente segnato.Il regista Michael Burke è evidente che parteggi per Duncan ma ci impedisce di immedesimarsi in lui,mette una specie di muro che gli permette di raccontare tutta la vicenda con un certo distacco impedendo qualsiasi versamento di lacrime.Il mondo è crudele ,Duncan,bisogna attrezzarsi per viverlo...Gli attori sono bravi da un Hirsch che già così giovane ci fa intuire quanto è bravo(all'epoca del film aveva 18 anni),a un Jenkins credibilissimo nella parte del laconico padre finoa Guiry che sembra vivere sulla sua pelle la parte che recita.Un piccolo gioiello nascosto tra le pieghe della programmazione tv
credibile nella parte del laconico padre di Duncan
un Pery notevolissimo
bravo nella parte di Duncan
regia notevole che coinvolge ma che riesce a mantenere la giusta distanza
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