Regia di Tom Hooper vedi scheda film
Questo sceneggiato televisivo sulla vita da regina di Elisabetta I d'Inghilterra è un lavoro assolutamente imperdibile per chi ama il genere storico. Ben confezionato, con costumi, ricostruzioni, scenografie che non lesinano nulla ai grandi kolossal hollywoodiani; una buona regia, come quasi tutte quelle delle recenti produzioni televisive europee o nordamericane, e di altissimo livello se paragonata allo standard medio delle fiction italiane (e di gran parte del cinema nostrano, pure).
Come se non bastasse, gli attori del cast sono la cigliegina sulla torta: Helen Mirren E' Elisabetta, ne riveste gli abiti sontuosi e la pelle diafana...e le debolezze, e contempraneamente il carattere geniale e intraprendente. E' abile e quasi commovente nell'incarnare alla perfezione una donna che deve dimenticarsi di se stessa per essere innanzitutto UNA NAZIONE.
Un uomo può permettersi di essere sovrano e uomo.
Una donna deve essere ancora più forte, e deve incarnare una Nazione intera. Questo concetto basilare del pensiero "elisabettiano", è reso in maniera mirabile dalla Mirren, che ci fa capire come questo non sia stato un approdo immediato e indolore.
Attorno a lei, si muovono cortigiani e cospiratori, amici e nemici, tra cui spicca il fedele (?) Conte di Leicester, interpretato ottimamente da Jeremy Irons, che infonde al suo personaggio un fascino maturo non privo di ironia, e combattuto tra la lealtà alla Patria (e il conseguente amore platonico per la Regina) e l'affetto e la passione per la donna reale che è Elisabetta.
Quando si arriva al termine della visione, si ha la sensazione di aver fatto un tuffo nel passato e di risvegliarsi da un sogno magico...ma il cuore rimane dolente per la meravigliosa donna che Elisabetta ha rinunciato di essere, per diventare la leggendaria sovrana che invece è stata.
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