Regia di Mitchell Lichtenstein vedi scheda film
La prima cosa che ho fatto dopo aver terminato la visione è stata di andare su Google e vedere che cosa usciva fuori con le parole "vagina dentata". Alla protagonista , la bionda tipica WASP americana, Jess Weixler, sexy e buffa allo stesso tempo, veniva fuori una schermata che spiegava tutto il mito della particolarità anatomica suddetta.
Pensavo che fosse tutto finto e invece il mito della vagina dentata amputatrice di membri maschili è una leggenda presente in alcune mitologie e addirittura ne parla Freud.
Ma che cosa c'entra con un horror?
Ecco a questo punto sarebbe necessaria aprire una piccola parentesi.
Possiamo considerare un film come Denti un horror semplicemente perchè ci sono due-tre scene splatter, tra l'altro infarcite di una cospicua dose d'ironia? Perchè se è vero che la prima di queste sequenze ti prende abbastanza alla sprovvista ( il tentativo di fare sesso con Dawn da parte di quello che poteva essere il suo ragazzo e che comunque le piaceva) e non sai se ridere o essere atterrito dallo sguardo di questo tizio che si ritrova con un accessorio in meno mentre scappa per la vergogna, non c'è dubbio che la seconda e la terza sequenza ( la visita manuale da parte del ginecologo e il rendez vous con il fratellastro teppista e maniaco sessuale) appartengano più alla comicità, un filo demenziale magari, che all'horror.
E poi diciamocela tutta: sono molto più orrorifiche le riunioni degli integralisti bigotti e fintopuritani a cui partecipa la bionda Dawn che tutto il resto. Danno quel senso di soffocamento , di soppressione della libertà di pensiero, di censura vera e propria che crea molta più inquietudine che una semplice vagina dentata senza istruzioni per l'uso.
Denti quindi non è un semplice horror, anzi non è solo questo ma un film che può essere letto a più livelli: un percorso di (de) formazione che può scaturire da un'educazione castrante ( il termine viene spontaneo), una riflessione non banale sui cambiamenti della società moderna votata sempre più all'emancipazione sessuale, la descrizione senza sofismi e senza ipocrisie della profonda provincia americana che dietro una facciata di bigotto perbenismo da parte di sedicenti timorati di Dio, nasconde in realtà mostri inenarrabili.
Denti non è assolutamente un film perfetto ma è stimolante: lo splatter seppur limitato a pochi momenti è assolutamente esplicito ma il regista invece di prendere la scorciatoia del dettaglio anatomico e farci vedere nei particolari questa vagina dentata ( come avviene ad esempio nello splatter demenziale di Tokyo Gore Police di Yoshihiro Nishimura comunque posteriore a questo film), sceglie la suggestione.
Jess Weixler concede una sola, innocua scena di topless e quindi quello che accade dalle parti del suo apparato genitale ce lo immaginiamo e basta.
Certo un film del genere "colpisce" più la metà maschile dell'universo che quella femminile.
Del resto è normale che ci sia , come dire , un certo processo di identificazione, no?
(bradipofilms.blogspot.it )
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identificazione, e anche preoccupazione/terrore ...
eh eh la stessa cosa che mi succede in ambulatorio quando devo sterilizzare qualche soggetto maschio. Il proprietario di sesso maschile "sente" di più l'intervento...
Sullo splatter-demenziale giapponese c'è anche "Sexual Parasite: Killer Pussy "... Credo che il titolo possa bastare... Ciao!
Ah, dimenticavo come variazione sul tema c'è il neanche tanto malvagio "Killer Condom" della Troma. Anche qui il titolo può bastare....
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