Regia di Peter Cattaneo vedi scheda film
È dura aver pestato sui tamburi in un gruppo metal negli anni 80 e oggi ritrovarsi a un centralino di una ditta di utensili. I capelli lunghi sono raccolti in un codino, non ci si può più vestire di pelle e canotte di rete e si può solo rimpiangere la compagnia di fan compiacenti. Così è per Robert Fishman, nome d’arte Fish, che espulso per motivi di gloria dai compagni della band tamarra Vesuvius, trova una chance di riscatto quando il nipote grassoccio lo invita in garage a suonare la batteria per il suo gruppo scolastico. Con i toni della commedia familiare (mai graffiante, mai davvero provocatoria, ma almeno divertente) il regista di The Full Monty ha l’occasione di ribaltare l’approccio devoto e apologetico di Almost Famous. Quasi famosi e di ripercorrere – grazie a un protagonista versatile e goffo, già noto per il televisivo The Office – la serie di luoghi comuni che accompagnano il rock movie. Le prove, le groupie, il tour con gli eccessi in albergo e i riti scaramantici (qui, l’irresistibile pugno di vomito). Tutto edulcorato e ridicolizzato, ma con la giusta dose di buon senso e di happy ending. Il rock nel suo senso più genuino. Chi canta in playback è fuori dal gioco.
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