Regia di Thomas McCarthy vedi scheda film
Questo piccolo gioiellino passò in maniera ignobile su Rai2 circa un anno fa, nel senso che iniziò una vita dopo il previsto, tanto che nella registrazione mi mancava il finale, ma per fortuna lo prese a trasmettere anche Sky, e pertanto mi sono salvato. Si racconta di come questo professore, che insegna da decenni sempre le stesse cose, senza un minimo di interesse, viene a conoscere per una serie di circostanze due ragazzi, lui siriano, lei africana; per un periodo li ospita e vive con loro. Cosa succederà dopo, meglio non anticiparlo. Diciamo che il film è una garbata ma decisa (molto) accusa a come negli USA trattano gli stranieri, dei loro campi di concentramento, che non hanno nulla da invidiare ai nostri, dove le persone sono private della dignità e siamo borderline coi loro diritti. Una merda insomma. Ma è anche un film appassionante, fatto da dio, su questa persona che dopo decenni torna alla vita. Grande merito va al regista – sceneggiatore Thomas McCarthy, un tipo decisamente che spicca, attore (non qua) in film di vario tipo: Ti presento i miei, Good night, and good luck, Flags of our fathers, 2012, Amabili resti, etc…ma anche tanta tv; regista di film pochi ma buoni, scrittore per il cinema (suo il soggetto di Up, il cartone animato, scritto assieme ad altri), etc. Ma il merito maggiore va al protagonista, un attore visto e rivisto, qua finalmente protagonista, Richard Jenkins, qua non bravo, qua non bravissimo, ma semplicemente STRAORDINARIO, che poi, scopro, e allora un minimo di giustizia c’è, per questo film fu candidato all’Oscar, e dunque pure là ogni tanto si accorgono dell’ovvio (poi battuto da Sean Penn in Milk, e scusate se è poco). Qua, un’interpretazione grandiosa, misurata, perfetta, giusta. Film da 8 molto comodo, se capita, non perdetelo, non è una palla, non è noioso, anzi. Premi e premietti ogni dove, costi e buoni incassi da film d’essai.
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