Regia di Thomas McCarthy vedi scheda film
Second life per un vedovo della media provincia americana. La mano incerta sul piano ne riflette l'adagiarsi svigorito su una vita incompiuta. Alle prese con la globalizazzione (che insegna) finirà per imparare qualcosa proprio da questa. Regia leziosetta con qualche ingenuità di troppo ma sostenuta da una recitazione sempre garbata. L'ottimo Richard Jenkins, rinchiuso in pigre consuetudini e di colpo proiettato in un vortice frenetico minato da sindrome da 11 settembre, alla ricerca di una nuova coscienza interrazziale, potrà occuparsi finalmente dell'Altro, dell'amore che scuote e di nuova linfa ad entusiasmare. Tarek, il clandestino inatteso, gli insegna la semplicità ed il valore delle piccole cose che rimangono quando le grandi sono perdute. Ed allora giù in metro col tamburo senza pensare troppo...
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