Regia di Thomas McCarthy vedi scheda film
un film interesante per le tematiche trattate ma assoluntamente lento e privo di emozioni voto 2
L'ospite inatteso è una pellicola che andrebbe completamente riscritta . La storia è abbastanza semplice, Walter Vale professore universitario del connecticat è costretto a sostituire una sua collega in un convegno a new york . Una volta aperta la porta della sua seconda casa , scopre che è abitata da due sconosciuti inquilini, Tarek e Zainab. La vita monotona di Walter, viene contaminata culturalmente da questa nuova conoscenza, fin quando un giorno sotto la metro, a causa del mancato acquisto del biglietto di viaggio, Tarek viene arrestato e portato in un centro per la dentenzione degli immigrati. Da qui dovrebbe cominciare il dramma..... ma in in realtà tutto sembra rimanere sullo stesso piano emotivo con cui è iniziato, quella finta cordialità ,che nasconde le vera emozione che walter prova, all'interno della sua stantia vita .Per tutto il film, permane quest'alone di cordialità tra i personaggi, tanto che forse non sia il caso di chiamare questo film "la cordialità", visto che il massimo che prova Walter è quella di passare da una finta cordialità ad una cordialità più autentica. Non si respira il dramma , non si respira il cambiamento, non si respira la gioia , non si respira l'amore è tutto così sottotono , che anche la rabbia che Walter prova contro l'addetto alle informazione del centro immigrati, alla notizia dell'espulsione di tarek, finisce per perdere vigore. L'unica nota pregnate in un'ora e quarataquattro minuti di visione è la frase della madre di Tarek " qui è come in siria ". Forse Andrew Shaver, avrebbe dovuto chiedere consiglio ad Hanthony Hopkins , su come dare spessore al suo personaggio, chissa magari il risultato finale sarebbe stato più interessante. In conclusione un film interesante per le tematiche trattate ma assoluntamente lento e privo di emozioni voto 2
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