Regia di Julian Jarrold vedi scheda film
Forse il segreto e il limite di una parte del cinema inglese in costume di derivazione letteraria è la sua costante immutabilità. Julian Jarrold, già regista di Becoming Jane, porta sullo schermo il romanzo di Evelyn Waugh (che già aveva avuto un adattamento in una serie Tv di 11 episodi con Jeremy Irons) con diligente professionalità ma con rari slanci passionali. Nel 1925 Charles Ryder, un aspirante pittore originario di Paddington, diventa l’amante del ricco e trasgressivo Sebastian Flyte e viene invitato nella sua ricca dimora di Brideshead. Lì però conosce Julia, la sorella del ragazzo, e se ne innamora. Senza dubbio nel film si avverte l’ombra di James Ivory, soprattutto quello di Maurice e Quel che resta del giorno, nell’attenta ricostruzione d’epoca e nella cura dei dettagli. L’operazione però denota una certa freddezza di fondo, malgrado qualche improvviso lampo evidente soprattutto nella parte ambientata a Venezia che ricorda Le ali dell’amore di Softley, e la prova di un’intensa Emma Thompson. Paradossalmente, vista la materia narrativa di questo romanzo, ci voleva un’operazione Miramax tipo Il paziente inglese per far diventare questo film meno trattenuto e più esplosivo.
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