Regia di Martin Campbell vedi scheda film
La prima volta che vidi "Legge criminale" notai immediatamente il talento di Martin Campbell che esploderà in seguito in due film della serie di OO7 giudicati dai fans fra i migliori di sempre.
La storia è molto intrigante ed originale, centra perfettamente il tema proposto dal titolo secondo il quale la costituzione legale permette ad un avvocato ambizioso e capace di far prosciogliere il suo cliente assolutamente colpevole perchè disinteressato alla verità, per Ben Chase l'unica cosa che conta è vincere la causa senza porsi il problema se il giovane e ricchissimo Martin Thiel sia veramente un maniaco assassino.
La partenza processuale ariosa e lucente è l'apripista per ciò che avviene in seguito nella coscienza di Ben Chase che al pari delle immagini precipita nelle tenebre, l'arroganza dell'incoscente avvocato si trasforma in ossessione implacabile e indagine rovesciata visto che non ci sono più dubbi sulla malsana natura di Martin, ci sono invece grosse difficoltà nel farlo cadere in fallo e trovare quindi una prova schiacciante per metterlo in gabbia, a conti fatti è Martin con il suo fascino demoniaco a tenere in pugno Ben
che come un burattino si muove di riflesso agli astuti strattoni del suo cliente.
La scene notturne hanno un'atmosfera da brivido degne del miglior Hitch e nella scena d'amore fra Ben e Ellen la regia di Campbell sembra aver appreso la lezione del maestro Nicolas Roeg con l'aggiunta di molta farina del suo sacco: l'amplesso è raffigurato su uno sfondo nero come la notte e sembra quasi un atto di violenza incrociato con gli smah di Ben nel campo di squash ripresi con diverse tecniche, dal ralenty alla camera a mano, le inquadrature li fanno apparire come lo sfogo della sua frustrazione che si materializza alla fine sovrapposta al volto di Ellen.
I due protagonisti Gary Oldman e Kevin Bacon erano in rampa di lancio delle rispettive carriere e la riuscita del film si deve parecchio alle loro performance: Ben è arrogante e per nulla simpatico all'inizio della storia e nonostante la presa di coscienza del suo errore e la voglia di correggerlo non si riesce a tifare fino in fondo per lui, dall'altro lato Kevin Bacon ha scolpito in volto lo squilibrio e cela in se un atroce segreto, parte della sua follia sembra trasmigrare nel personaggio di Oldman che ne subisce un'attrazione perversa.
L'interazione e l'affiatamento dei due giovani talenti è ottima e in una circostanza fa anche saltare dalla poltrona.
L'unico vero neo è forse un finale un po' brusco che però non offusca il talento cristallino di Campbell e dei suoi splendidi protagonisti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta