Regia di Martin Campbell vedi scheda film
“Legge criminale” (anche se il titolo originale avrebbe richiesto un’altra traduzione) è certamente un buon thriller (parzialmente “legal” rispetto alle prime scene ed a talune altre) diretto con intelligenza dall’ “inespresso” (fino a quel momento) M.Campbell (che trova, nel film in questione, il suo battesimo del fuoco).
L’inizio noir è davvero ad effetto (sotto una pioggia che offusca le idee, che cancella ogni traccia e che fa travisare volti e sensazioni si svela la prima vittima di un maniaco seriale), ma è il trasporto e la tensione etica ed emotiva del protagonista (davvero bravo G.Oldman) a fare la differenza (e io che - all’inizio - avrei giurato che l’inversione dei ruoli - fra lui e la sua controparte Martin Thiel/K.Bacon - sarebbe stata più appropriata… No; è stato molto meglio così). Altrettanto capace, comunque, si è dimostrato il già lanciato (grazie a Footloose) K.Bacon (anche se io avrei scelto un doppiatore diverso da Fabrizio “F.J.Fry “- Fututrama - Manfredi…).
A ben vedere alcuni ruoli di contorno rimangono poco definiti e danno l’idea dell’incompletezza (anche se l’ultimo dialogo fra Ben Chase/Oldman e l’anziano mentore - M.Sinelnikoff - costituisce una testimonianza preziosissima del controverso rapporto fra legge e giustizia che può insegnare davvero molto), così come il finale (un po’ debole ed affrettato), ma la sensazione lasciata dalla visione del film rimane comunque positiva.
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