Regia di Ridley Scott vedi scheda film
A differenza di altri film della mia adolescenza che avevo amato moltissimo e ho voluto rivedere cercando di capire se avevano retto al tempo (sia quello tout court che quello mio personale ed emozionale) stavolta ho semplicemente rivisto un film di cui non ricordavo praticamente nulla, col quale non avevo nessun particolare legame e, dico la verità, mi sono ritrovato davanti in tv.
Se ricordavo poco un motivo c'era...
A parte gli scherzi, siamo a metà anni 80 e, quasi all'improvviso,esplode il fenomeno fantasy.
In soli 3 anni e mezzo escono La Storia Fantastica, Legend, La Storia Infinita e Labyrinth, ovvero tutti i film culto di questo genere.
Tre anni e mezzo...
Ora, lo ammetto, tutti e 4 sono un pò confusi e persi nella mia memoria visto che si somigliano molto in effetti.
Questo Legend, a livello autoriale, era forse quello con più velleità visto che il suo regista, Ridley Scott, nei due film precedenti aveva tirato fuori Alien e Blade Runner, i suoi due capolavori.
Presentato a Venezia sarà invece un flop pazzesco al quale succederanno poi cose stranissime, come il vedersi prima accorciato di 5 minuti e poi allungato di 20 e, soprattutto, avere due diverse colonne sonore, una per l'Europa (che l'ha visto per primo) e una poi per gli Usa.
Sti problemi si vedon tutti effettivamente. I primi 20 minuti hanno un montaggio orribile, da soap. E da soap è anche la colonna sonora. E da soap sono anche le vicende con un giovanissimo Tom Cruise (bellissimo), ragazzo selvaggio innamorato della principessa "scalza" Lili (anonima per recitazione e bellezza).
Poi il film diventa un pò più nero e migliora un pò, anche parecchio in alcune sequenze.
I punti deboli di Legend sono in una storia banalissima, dagli sviluppi ogni volta tremendamente prevedibili, dal sopracitato taglio Harmony e da alcuni personaggi che vorresti tagliargli la testa a mò di Regina di Cuori. Mi riferisco al bambino elfo, insopportabile (l'attore proprio, che tra l'altro aveva in realtà 19 anni e mai più nulla farà) e alla fata Oona, roba per cui sarebbe meglio raccontare ai proprio figli piccoli dei chupacabra anzichè delle fate.
Ma ci sono anche motivi non solo per salvarlo ma per, a suo modo, considerarlo quasi eccellente.
Mi riferisco alla splendida idea di considerare gli Unicorni come esseri soprannaturali che mantengono puro il mondo, luminoso, in armonia. Uccidendoli (ne rimangono solo due) il mondo sprofonderebbe nelle tenebre e nella perdizione (non a caso Tenebra è il nome del cattivo e del conflitto luce-buio parla tutto il film).
Ma il capolavoro di Legend è nel suo bestiario, nei suoi mostri, impressionante.
I goblin son fantastici (il maiale il mio preferito) così come i nani (buffo, c'è un attore talmente brutto che l'hanno lasciato senza make-up).
Ma l'eccellenza si raggiunge con la Mostra della Laguna (versione fantasy della donna nella stanza 237 di Shining), con i giganti infernali delle catacombe (che richiamano e precededono di molti anni alcuni mostri di Silent Hill) e soprattutto proprio con lui, Tenebra, il signore dell'oscurità, un diabolico Tim Curry (che alla fine interpretando anche il pagliaccio di It ha fatto due su due, bingo, riguardo le icone eightenn del Male).
Make up strepitosi, non a caso vincitori di premi su premi. E anche molte location funzionano, come il mondo innevato, come la laguna, le catacombe infuocate o l'antro di Tenebra.
Insomma, a livello visivo Legend fa il suo porco dovere.
Ma c'è una scena che m'ha dato un brivido.
Lili, pura e innocente, è rapita da Tenebra.
Ad un certo punto una ballerina nera le danza davanti. Lili comincerà a danzare con lei e poi, come d'incanto, si troverà lei stessa ballerina nera delle tenebre, viziata, contaminata, infettata dal male e dalla lussuria.
No, non ci credo che Aronofsky non l'abbia visto.
Non ci credo.
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