Regia di Philip G. Atwell vedi scheda film
Inseguimenti: ce l'ho. Sparatorie: ce l'ho. Esecuzioni spietate: ce l'ho. Duelli all'arma bianca: ce l'ho. Doppiogiochisti: ce l'ho. Poliziotti che vendicano colleghi mortiammazzati: ce l'ho. Adrenalina e montaggio serrato: ce l'ho. Stavo ripercorrendo mentalmente tutte le tappe e gli elementi che compongono questo film per cercare di capire perchè, se tutte le componenti necessarie per un buon action movie sono presenti, tuttavia questa pellicola mi ha lasciato un sottile senso di insoddisfazione. Riassumiamo la vicenda. Abbiamo due poliziotti amici per la pelle, uno dei due viene trucidato assieme alla moglie e al piccolo figlio. Il poliziotto superstite (un monolitico Jason Statham con la sensibiltà di un armadio) giura che vendicherà il collega morto. Poi entrano in ballo un inafferrabile killer mercenario che chiamano "il Solitario" (un Jet-Li un pò più stanco del solito) e i capi di due gang criminali, una affiliata alla Yakuza giapponese e l'altra alla Triade cinese (uno dei due è il "vecchio" John Lone dell'"Ultimo Imperatore", di cui ci stavamo proprio chiedendo che fine avesse fatto). La trama, se ne deduce, è tradizionale. Ma in questi action-movies va bene così, anche che vengano rispettati certi schemi, anzi li si va a vedere apposta per ritrovarci quegli elementi, tipo gli scontri tra gang rivali, magari con doppio o triplogiochisti che fanno il gioco sporco. E allora, forse, ho trovato una mezza risposta alla mia domanda iniziale: fermo restando che nel film abbondano morti, inseguimenti e combattimenti, quello che fa nicchiare un pò sono proprio i due protagonisti. Statham: okay che c'ha il fisico, okay che è il Bruce Willis dei poveri, okay che è asciutto e ruvido come il ruolo richiede, ma -diàmine- non può portare a spasso, dalla prima inquadratura all'ultima, quella sua faccia da camionista bulgaro. E Jet-Li? Fra l'altro mi è sempre stato simpatico, anche se mi ero abituato a vederlo in ruoli da buono e mi fa strano -almeno per gran parte del film- vederlo dipinto come un gran bastardo. Sì, il buon Jet-Li mi fa proprio simpatia, ma ciò non mi esime dal rilevare che qui la sua interpretazione appare quasi sottotono, trattenuta, appannata. E anche quanto ad azione "fisica" (arti marziali) appare sotto-utilizzato o comunque molto meno del solito. Da segnalare una partecipazione, quasi un cammeo, di Luis Guzman, volto noto in quanto attore ispanico fra i più richiesti ad Hollywood. Il regista, tale Philip Atwell, è uno sconosciuto proveniente (toh! ma che sorpresa!) dal mondo della pubblicità e dei videoclip, ma pare piuttosto incline a piegarsi (giustamente) ai moduli classici del più consueto action movie. Tornando a Jet-Li, di cui stavo dicendo che qui fa meno piroette del solito, non dobbiamo dimenticare che anche lui c'ha un'età e mica possiamo pretendere che faccia certi "numeri" per tutta la vita! L'importante è che mantenga quella sua simpatica faccia da eroe popolare. Stavo dimenticando di segnalare che la sceneggiatura è, sì, inserita nel solco tradizionale di questo tipo di film, ma nella sua fase finale si segnalano un paio di colpi di scena non disprezzabili che ribaltano tutta la prospettiva dei fatti narrati. Forse un altro "difettuccio" lo possiamo individuare in un eccesso di didascalismo con cui si cercano di tratteggiare -ricorrendo ampiamente a stereotipi- gli ambienti delle mafie giapponese e cinese, rappresentate queste ultime da un'ottica evidentemente hollywoodiana. In sintesi, siamo di fronte ad un buon prodotto di intrattenimento, e infatti ho visto la gente uscire dalla sala compiaciuta e soddisfatta. Ma chi possiede un minimo di senso critico un tantino più sviluppato, non può fare a meno di pensare che a questo film manca qualcosa.
Voto: 6 e 1/2
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