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The Spirit

Regia di Frank Miller vedi scheda film

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La recensione su The Spirit

di mc 5
8 stelle

Questo "Spirit" che è un'animo inquieto e tormentato ha finito col tormentare anche me e col diventare la mia dannazione di questi giorni consumati fra cenoni natalizi e panettoni. Doveva essere l'evento culmine di queste feste natalizie, per me che amo il cinema sopra ogni altra cosa. Aspettavo questo film da mesi, contando i giorni che mi separavano da quel 25 dicembre, data fissata per l'uscita del film in contemporanea in tutte le sale del mondo. Leggendo queste righe, che ho scritto apposta per depistare chi mi legge, avrete intuito una mia cocente delusione....E invece NO!! Il film mi è piaciuto al punto che l'ho visto due volte di seguito. E allora dove sta il problema? Sta nel fatto, documentabile, che la stampa specializzata e i siti di cinema gli hanno riservato un trattamento terribile, stroncandolo di brutto. Il mio giornale di riferimento in fatto di cinema, Film Tv, sapete che voto gli ha dato? Zero!! Quelli del settimanale, un voto simile credo non lo abbiano mai affibbiato a nessuno prima d'ora! Per tacere poi di Film Up o di Movie Player, e via via gli altri siti di cinema. Quasi quasi mi scappa quella frasettina famosa di chi vuol fare un pò di vittimismo: "Perchè tanto odio?" A dire il vero io sono un fruitore un pò particolare del film perchè -probabilmente a differenza dei vari recensori da me prima evocati- devo confessare che (pur avendo sentito parlare da sempre del mitico Will Eisner) mi sono deciso a leggere le avventure di Spirit solo da pochi mesi. Mi erano bastate la suggestione dell'immagine e della grafica di Spirit per diventare un fan del "giustiziere di Central City", ma erano oggettivamente troppo poco, per cui pochi mesi or sono ho comprato diversi volumi del "nostro" e ho fatto un corso accelerato, acquisendone così una conoscenza un pò "affannata" ma con la proposizione di rileggere quei volumi con calma e spirito critico più avanti nel tempo. Perchè ho specificato questo? Perchè evidentemente (almeno così sono portato a supporre) coloro che hanno riversato fiumi di "male parole" sulla pellicola lo avranno fatto a ragion veduta, cioè delusi in quanto conoscitori delle tavole firmate da Will Eisner. Io invece, che mi sono accostato alla visione con una conoscenza approssimativa e superficiale del soggetto e con l'animo ingenuo di un neo-fan, sono rimasto ampiamente appagato dalla fruizione del film. Ripeto: probabilmente chi conosceva morte e miracoli di Spirit possedeva una chiave di lettura che gli avrebbe consentito raffronti e valutazioni che a me erano preclusi; in sostanza: io mi sono accontentato, gli altri no in quanto animati da maggiori aspettative e dunque più esigenti. Voglio cominciare le mie considerazioni con un concetto forse un pò naif che gli esperti di Spirit mi perdoneranno, ma che ci tengo a sottolineare in quanto rappresenta la percezione primaria, la più importante, che io ho recepito da questo film e che racchiude in sè il vero motivo per cui amo questa pellicola. Il film è realizzato, evidentemente, ricorrendo a tecniche avanzatissime, ad esperimenti visivi piuttosto arditi, ma tuttavia la storia narrata e i personaggi coi loro contorni fisici e i loro sentimenti, esprimono qualcosa d'antico, di inequivocabilmente classico, restituendoci in pieno un inebriante sapore vintage. Ora, qui io voglio affermare che ciò che mi esalta di questo film è l'irresistibile amalgama, curioso ma estremamente intrigante, tra SUGGESTIONI VINTAGE ed IPER TECNOLOGIA (alla quale Frank Miller ha affidato la rappresentazione in immagini della sua visionarietà mozzafiato). Futuro e passato che si fondono dando vita ad un meraviglioso ibrido che pare sospeso nel tempo. Mi pare ancora di vederlo, Danny Colt, che cammina nella nebbia, questa figura antica di detective, con quella mascherina che mi ricorda tanto certi personaggi dei fumetti (anche italiani) che leggevo avidamente quand'ero bambino...che magnifico personaggio, che stile, quando passeggia da un tetto all'altro di Central City mentre la sua adorata città dorme. E queste immagini che evocano ricordi d'infanzia legati a vecchi giornalini finiti chissà dove, si sposano perfettamente con quei movimenti e quei colori tutti realizzati utilizzando moderne tecnologìe d'avanguardia. E poi, tutti quei gatti sparsi per il film...a conferma (io l'ho sempre sostenuto) che il gatto è fra gli animali uno dei più cinematografici. E le donne di Spirit? Un caleidoscopio di occhi e di seni femminili, una galleria assortita di sentimenti forti e di femmine volitive e determinate, capaci anche di uccidere. E ancora Octopus, personaggio carico di eccessi, di grottesca amoralità, di schizofrenica onnipotenza. E' un film di immagini più che di parole, e dunque è difficile riassumerne l'essenza senza ricorrere ad esemplificazioni visive. Un cinema che suggestiona, fors'anche a livello subliminale, che coinvolge lo spettatore predisposto in un cammino intrigante che supera le consuete barriere visive e "osa" inerpicandosi per territori arditi e sentieri ispidi. La mia sensazione è che il film -almeno in Italia- si candida fin d'ora ad essere un flop, e per evidenti motivi. Da una parte, e questo lo abbiamo ormai assodato, gli "esperti" della produzione di Eisner hanno emesso verdetto negativo, e dall'altra, beh, c'è la moltitudine che affolla le multisale e che temo proprio resterà destabilizzata da un'opera così "particolare". Dico questo dopo avere visto coi miei occhi, nella multisala dove ho assistito alla proiezione, gente che sbuffava e perfino un paio di persone che hanno abbandonato la sala brontolando...Eh beh, probabilmente si aspettavano qualcosa di più rassicurante e di meno bizzarro. Vuoi vedere che (sto scherzando ovviamente) alla fine, sono l'unico italiano a cui il film è piaciuto?! Due parole sul cast. Gabriel Macht è perfetto nel suo stile anonimo e credo che un divo (che so, ad esempio un Ed Norton) avrebbe snaturato un personaggio che DEVE essere così, più romantica icona-fumetto che umano, una star forse lo avrebbe rovinato caratterizzandolo troppo. Eva Mendes sfoggia la sua consueta fisicità e non si può certo chiederle quelle qualità artistiche che non ha mai posseduto. Scarlett Johansson è perfetta in un ruolo algido e totalmente privo di emotività. Paz Vega è perfino più seducente del solito. Ma soprattutto c'è un poderoso Samuel Jackson, a mio avviso uno dei più grandi attori viventi, e non tanto per doti tecniche quanto per la sua "presenza", che è ogni volta magica, potentissima, imponente: dire di lui che è un attore versatile è ormai una stupidaggine, lui è molto di più...Concludendo: anche se tutti vi sussurreranno all'orecchio che questo film è una porcata, non date retta, andate a vederlo. Poi, sarete voi a giudicare.
Voto: 9/10

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