Regia di Simon Hunter vedi scheda film
Il maggiore (o Sergente, bah) Mitch Hunter, veterano di guerra in un mondo (A.D. 2707) diviso in corporazioni perennemente in lotta tra di loro, viene cooptato per fronteggiare nuovi mortali nemici: i sanguinari mutanti in procinto di sterminare la razza umana.
L’introduzione del film, in un campo di battaglia solcato da trincee e soldati malmessi, riporta direttamente alla sanguinosa guerra di posizione del 1° conflitto mondiale, con la sua atmosfera oscura e sporca. Un inizio che lasciava ben sperare, ma il regista, purtroppo, al netto della già sfruttata ma corposa fotografia e della felice rappresentazione degli sfondi architettonici, un misto tra un quadro futurista e “Sin City”di Snyder, non riesce a mantenere le promesse iniziali. La storia, una banale “recherche” ricca delle immancabili insidie mortali prima dello scontato finale, non riesce mai ad essere veramente coinvolgente. Il protagonista poi, un ingessato Thomas Jane, appare legnoso e presto dimenticabile, con la sua faccia squadrata da marine, insieme alla sua folta schiera di compagni d’avventura, Carne da Macello predestinata della sanguinosa odissea. Non ha aiutato, poi, la scelta di “bruciare” quasi subito la comparsata di John Malkovich e di provare ad affidarsi all’esperienza di Ron “Hellboy” Perlman, qui al minimo sindacale, senza riuscire però a proporre alcun guizzo. L’ispirazione latita (il film è ispirato ad un Gioco di Ruolo) e si punta sul citazionismo d’accatto anche per la rappresentazione delle macchine volanti (Steamboy di Otomo), dei mutanti con sciabola incorporata (uguali agli orchi di Jackson) e per il vermiglio contrasto del liquido ematico rispetto alla plumbea fotografia (ancora Snyder). Un film quasi inutile, in definitiva, forse buono solo per la Tv via cavo U.S.A. o per i pomeriggi estivi delle reti nazionali.
Telefonata.
Molto mediocre.
Salmodiante.
Guerriera.
Stentoreo.
Evanescente.
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