Regia di Zack Snyder vedi scheda film
Watchmen è un film che sicuramente non entrerà nella storia come la graphic novel, ma resta un buon blockbuster d'intrattenimento.
Trasposizione cinematografica della celebre graphic novel ambientata in un 1985 alternativo in cui Stati Uniti e Unione Sovietica sono sull'orlo della guerra nucleare.
Il film inizia con un violentissimo scontro tra il Comico è un misterioso assassino, il quale scaraventa il suo avversario dalla finestra facendogli emettere, dunque, l'ultima risata. Dopo questa scena, partono i meravigliosi titoli d'apertura che mostrano i recenti avvenimenti della storia americana uniti alla nascita e alla scomparsa dei Watchmen, un gruppo di vigilanti che hanno intenzione di finire quello che la polizia non può, il tutto scandito dalla splendida voce di Bob Dylan.
Iniziamo, successivamente, a seguire le vicende dei vari personaggi, che iniziano ad indagare sulla morte del loro collega e che scopriranno, infine, l'identità del "killer di maschere" e il suo perverso ma giustificato piano per far si che l'umanità non venga cancellata per sempre.
La sceneggiatura del film circolava da tempo ad Hollywood e vari nomi sono stati accostati per la direzione del film (Gilliam e Aronofsky su tutti), ma alla fine si è optato per Zack Snyder, appena lanciato dal successo di 300.
Nonostante io ritenga Snyder un regista nettamente inferiore rispetto a Gilliam e Aronofsky, la scelta di affidare a lui la direzione del film non si è rivelata del tutto errata.
L' elemento che traspare di più guardando Watchmen, infatti, è proprio l'amore e la devozione con cui Snyder ha affrontato il suo difficilissimo compito, un amore e una devozione che hanno fatto si che gli elementi principali della graphic novel, come ad esempio i personaggi e la loro discutibile moralità, restassero inalterati. Proprio i personaggi sono l'elemento che più destano interesse; le loro sensazioni, i loro pensieri e i rapporti che intercorrono fra essi costituiscono un elemento in più al film.
Snyder decide di contenersi, rinunciando a quella spettacolarità che è ormai il suo marchio di fabbrica, e mette la sua regia al completo servizio della trama senza esagerare, facendo, a mio avviso, la cosa più giusta.
L' eccessiva durata e qualche momento morto sono i difetti principali del film, il quale sicuramente non entrerà nella storia come la graphic novel (colpa anche dei deludenti risultati al botteghino), ma che consente a chiunque vada alla ricerca di un buon film d'intrattenimento di trascorrere due ore e mezzo di divertimento e magari anche di riflessione.
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