Regia di Zack Snyder vedi scheda film
Ennesimo film sui supereroi, filone che peraltro amo in maniera particolare, ma che nel contempo riesce ad assumere una propria fisionomia ben marcata che lo rende diverso dagli altri.
Snyder confeziona un film mega in tutti i sensi, lunghissimo, stranamente caratterizzato più da dialoghi e cura nella rappresentazione dei personaggi (anche se alcune sono talmente seriose, vedi Dr Manhattan, da prestarsi allo scherno), piuttosto che dalle scene puramente d’azione che comunque qua e là non mancano (con anche un bel po’ di sangue schizzato quando serve).
Dopo “300”, il regista cambia completamente l’approccio e la sua scelta risulta tanto vincente quanto sorprendente.
Diciamo subito che è stato un “flop” (virgolettato perché ha incassato parecchio, ma circa un terzo di quanto previsto), il grande pubblico non l’ha capito, o forse meglio dire non l’ha accettato.
I supereroi sono in pericolo, come lo è il mondo; la maggior parte di loro è ormai pensionata, alcuni sono morti, altri sono in disarmo, consumati dalla vita, altri sono troppo attenti a fare affari, altri cercano la soluzione per salvare il pianeta, altri ancora cercano il sentimento.
Intanto sullo sfondo, siamo negli anni ottanta, si preannuncia la fine del mondo con la Guerra Fredda arrivata al suo culmine.
C’è un po’ di tutto, la visione parte in quarta con dei titoli di testa assolutamente fantastici (anche qui si va un po’ in lungo con quasi dieci minuti), per poi passare alla presentazione dei personaggi protagonisti, tutti eroi, ma tutti diversi tra loro con sentimenti e situazioni alle spalle spesso complesse.
La vicenda è interessante, ma l’assunto salta fuori nella parte finale (insomma 160 minuti sono tanti per quanto non ci si annoi) ed è potente, quanto convincente, per quanto un po’ forzato, ma in grado di ricostruire anche una situazione storica.
Nel complesso imperfetto, soffre di manie di gigantismo, ma è anche affascinante, diverso e coraggioso, ricco di dettagli ed anche di piccole scene visivamente ammalianti.
Premiato.
VOTO : 8/10.
Soffre di gigantismo, ma qui rispetto a "300", cambia completamente registro e lo mette a servizio di una storia, imperfetta, ma affascinante.
Suntuoso dal punto di vista dell'immagine, ma attento anche ai dettagli ed alla caratterizzazione dei tanti personaggi portati in scena.
Dinamica ed attraente.
Il personaggio più anomalo del gruppo.
Quando si toglie la maschera si va valere anche come attore.
Soddisfacente.
Interessante il suo personaggio e pure la sua interpretazione.
Solo un paio di scene senza risultare nascosto dalla coltre blu.
Si potrebeb valutare solo l'impostazione della voce, ma avendolo visto in italiano è davvero dura valutarlo.
Tutto tranne che entusiasmante, ma comunque funzionale alla situazione.
Poco presente, ma in scene molto riuscite.
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