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Ember. Il mistero della città di luce

Regia di Gil Kenan vedi scheda film

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La recensione su Ember. Il mistero della città di luce

di uccio
6 stelle

Ember è il più classico dei film per ragazzi, soppesando i gusti dei giovani d'oggi potrebbe essere un prodotto che probabilmente interesserà bambini più grandicelli e pre adolescenti oltre a tutti gli adulti ancora capaci di godere di storie rivolte a un pubblico più giovane. Ci troviamo di fronte a un'avventura con relativo mistero e situazione drammatica di contorno alla quale solo i ragazzini protagonisti del film riusciranno a trovare una soluzione.

A causa di un evento non specificato, il pianeta Terra corre incontro a una catastrofe di proporzioni immani tale da rendere necessaria la costruzione di una città sotterranea dove un'esigua parte di umanità avrà la possibilità di sopravvivere e sperare nel futuro. L'idea è quella di lasciare gli abitanti della città, Ember, isolati sottoterra per circa duecento anni nella speranza che al termine di questi la Terra risulti nuovamente abitabile. I costruttori della città lasciano in eredità al sindaco di Ember una misteriosa valigetta sigillata e fornita di un counter che aprirà la stessa allo scoccare del duecentesimo anno. La preziosa valigetta, dal contenuto oscuro per tutti, verrà tramandata di sindaco in sindaco. Purtroppo alla morte improvvisa del settimo sindaco la valigetta andrà perduta.

Ciò che qui sopra vi ho descritto avviene nei primi minuti del film, una spiegazione sommaria affrontata da regista e sceneggiatura in maniera molto frettolosa, un incipit che lascia qualche dubbio anche sul perché i cittadini di Ember, nonostante siano passati molti anni dalla tragedia, sappiano poco o nulla della loro situazione e dell'esistenza di un mondo esterno. In fondo i primi ad abitare la città avrebbero dovuto sapere tutto riguardo la loro situazione, poco credibile l'ipotesi che questi abbiano volutamente tenuto all'oscuro le future generazioni dei rischi presenti fuori dalla città. Comunque, ogni ipotesi è valida. In questo, e forse nell'altrettanto frettoloso finale, si possono ascrivere i difetti di un film che peraltro, considerando il target prefissato, sembra piuttosto ben riuscito.


Manca ancora, rispetto ai film dello stesso tipo che si giravano diversi anni fa, la vena più comica o sentimentale della storia, le simpatie tra i protagonisti, il burlone del gruppo e cose di questo genere, per il resto possiamo dire che ci siamo. A Ember, nel giorno dell'assegnazione, a ogni adolescente viene affibbiato un mestiere mediante un'estrazione a sorte presieduta dal Sindaco (Bill Murray). Così la giovane Lina Mayfleet (Saoirse Ronan) si troverà a fare la messaggera mentre Doon Harrow (Harry Treadaway) lavorerà alle tubature della città. La città dipende in toto dal suo generatore che garantisce la luce in un mondo di buio, purtroppo sempre più numerosi sono i black out che affliggono Ember. Inoltre i viveri sembrano scarseggiare e sempre più di frequente arrivano voci sull'esistenza di un mondo esterno, anche il padre di Doon, interpretato da Tim Robbins, sembra saperne qualcosa. Poi un giorno Lina ritrova una certa valigetta.

La parte avventurosa che segue questi avvenimenti, che è il fulcro del film, verterà ovviamente sul tentativo dei due giovani di trovare un modo per abbandonare la città e tornare in superficie, dovendosela vedere con avversari ostruzionisti, strane creature e ostacoli artificiali. Nella parte centrale il film funziona ed è supportato nei ruoli di contorno da un ottimo cast. Oltre al già citato Bill Murray, troviamo Martin Landau nella parte del mentore di Doon alle tubature, il noto Tim Robbins e Toby Jones nel ruolo di assistente del sindaco.

Un film per ragazzi ben riuscito, impreziosito da ottime scenografie e una ricostruzione della città di Ember molto convincente, peccato la fretta in alcuni passaggi che avrebbero meritato qualche minuto e qualche spiegazione in più grazie ai quali il film avrebbe potuto essere un prodotto decisamente migliore.

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