Regia di Ron Howard vedi scheda film
Emozionante viaggio intimista ma allo stesso tempo spettacolare in uno dei personaggi più discussi del XX secolo. Nixon il politico, Nixon l'uomo: nelle piccolezze, nelle aspirazioni ma sopratutto nei rimorsi e nei sensi di colpa. Howard grazie alla sceneggiatura pilota l'empatia dello spettatore nella figura di Frost dando l'idea prima di smarrimento, poi d'incapacità di fronte all'abilità oratoria (ma alla fine inutile e fuorviante) dell'uomo politico per dunque alla fine arrivare alla presa di coscienza e quindi allo smascheramento della retorica. E' qui che avviene l'implosione di Nixon, perché di implosione si tratta. Tutte le falsità cadono e il presidente del Watergate crolla, tutto si chiude in pochi minuti e le emozioni esplodono come una bomba ad orologeria, fra primi piani e stacchi continui dei volti in piena battaglia psicologica dove il dramma si svincola dalla cornice politica per virare in chiave esistenziale. Il team di Howard sa benissimo che puntando sull'uomo le contraddizioni della storia affiorano con maggiore veemenza e così oppone due caratteri completamente opposti, lasciando che le differenze portino alle estreme conseguenze il climax. Gli attori fanno alla grande la loro parte anche perché il film è in fondo per loro, nella qualità della recitazione, nell'intensità e nella precisione delle immedesimazioni, dando alla pellicola una forza irresistibile. Frost/Nixon è una visione molto interessante per dare una ripassata diversa ai 'seventies' ma anche un valido prodotto cinematografico con un crescendo incessante e un uso delle scene madri (la telefonata notturna ad esempio) esemplare. Consigliato!
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