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Frost/Nixon. Il duello

Regia di Ron Howard vedi scheda film

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La recensione su Frost/Nixon. Il duello

di uccio
7 stelle

Reduce dal controverso Il codice Da VinciRon Howard sembra aver raccolto critiche positive sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori in occasione dell'uscita del suo Frost/Nixon da noi presentato con il sottotitolo Il duello. Generi completamente diversi, per questo film un impianto classico con una regia solida, un parterre d'attori in ottima forma e un piglio cronachistico per raccontare quello che è stato (e che forse è ancora oggi) l'evento più importante nella storia della televisione americana: le interviste rilasciate dall'ex Presidente Richard Nixon (Frank Langella) al giornalista David Frost (Michael Sheen).

Non sempre questo genere di film riesce a coinvolgere totalmente lo spettatore (questo spettatore almeno), il rischio di guardare molto alla ricostruzione dei fatti può diminuire l'impatto emotivo provocato dalla vicenda, e penso a film visti negli ultimi anni come Milk o La Guerra di Charlie Wilson, non di meno se il film è come questo ben costruito, può risultare un'ottimo veicolo per conoscere o approfondire argomenti che spesso si ricordano solo per sommi capi ma che sono stati di grande importanza per la storia di un Paese se non del mondo intero.

È questo il caso di Frost/Nixon, un film ben recitato, ben girato e ben sceneggiato (ispirato all'omonima opera teatrale) che si guarda con piacere nell'attesa del duello finale tra una personalità fortissima e uno showman d'esperienza. L'esperienza di David Frost è però maturata nel campo dell'intrattenimento, il conduttore britannico è noto soprattutto in patria e in Australia per i suoi show divertenti. Quando, a tre anni dallo scandalo Watergate e dopo le dimissioni del Presidente, si presenta l'occasione di concedere una serie di interviste al presentatore, Nixon e il suo staff intravedono una possibilità di redenzione agli occhi della popolazione americana da concretizzare a scapito dell'inesperienza in campo politico di Frost.


Nelle intenzioni di Frost, ma soprattutto in quelle del suo staff composto dal produttore John Birt (Matthew MacFadyen) e dai giornalisti James Reston (Sam Rockwell) e Bob Zelnick (Oliver Platt), c'è quella di mettere finalmente allo scoperto le colpe di Nixon nei confronti dell'America. Il duello sarà duro per tutti.

Il pregio principale del film è sicuramente il cast, attori tutti in forma con due grandi protagonisti, un Langella che riesce a trasmettere il timore che un Presidente carismatico (seppure ex) può suscitare negli altri, la sua sicurezza e la sua preparazione nelle vesti di uomo pubblico, ma anche il tormento e la fragilità del privato. Ottima prova anche per Michael Sheen, accattivante con il suo sorriso alla Cruise prima maniera ma capace di esprimere dubbi e incertezze causate da una situazione estremamente delicata.

In fin dei conti un film che regala il suo contributo alla memoria, per non dimenticare un'altra pagina di storia che non può far male conoscere.

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