Regia di Ron Howard vedi scheda film
Ricostruzione delle vicende che portarono Nixon a concedere quattro interviste al presentatore televisivo inglese David Frost nel 1977. Il film è nettamente diviso in due parti, la preparazione e il faccia a faccia: entrambe procedono in crescendo, ma stranamente è la seconda ad avere qualche tempo morto; comunque il ritmo resta alto, e ricorda quello dei film di pugilato: anche questo è un match fra due campioni, con i rispettivi team di assistenti pronti a intervenire a bordo ring. L’intenzione sarebbe quella di recuperare lo spirito degli anni ’70: come in Tutti gli uomini del presidente, ovvio punto di riferimento, è la parte sana dell’America a prevalere contro la testa di turco che Nixon rappresentava. Però qui non c’è un eroe senza macchia e senza paura, ma un vanesio viveur ben inserito nei meccanismi della società dello spettacolo (trattative con i network, ricerca degli sponsor), che mostra di non essere immune al fascino oscuro del suo interlocutore (la scena della telefonata notturna mi sembra ambigua). Ed è come se la regia di Ron Howard si adattasse al protagonista, muovendosi con disinvolta levità, smussando la rabbia di Sam Rockwell e approdando a una conclusione fin troppo fiduciosa per poterci credere davvero.
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