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Blood Creek

Regia di Joel Schumacher vedi scheda film

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La recensione su Blood Creek

di alan smithee
6 stelle

Un horror che parte subito in quarta, spedito e diretto verso il suo lungo e rutilante gioco al massacro. Un horror con una interessante quanto bizzarra premessa di carattere storico/fantascientifico/esoterico secondo cui ad Hitler e ad i suoi piu' stretti collaboratori interessava parecchio l'occulto, da utilizzarsi come mezzo per la messa a punto dei folli progetti di pulizia della razza su scala mondiale. Secondo questo folle proposito, un misterioso giovane individuo viene mandato, dietro lauta ricompensa, presso una famiglia di modesti agricoltori statunitensi in quanto in possesso, tra le fondamenta della propria casa. di una pietra nordica appartenente ai primi colonizzatori delle Americhe, ben trecento anni prima di Colombo; un masso scolpito di misteriosi geroglifici nei quali si annidano forze occulte in grado di sprigionare un potere micidiale di cui gli uomini del Reich tentano di impossessarsi. L'azione poi (purtroppo, troppo presto) si trasferisce ai nostri giorni, tra le normali adrenaliniche attivita' di un giovane paramedico il cui fratello, eroe della guerra in Iraq, risulta misteriosamente scomparso. Finche' un giorno il soldato riappare e coivolge il fratello in una caccia all'uomo, anzi alle persone che abitano proprio nella stessa tetra dimora degli anni '30 di inizio film. Persone che, ci accorgiamo presto, non sono invecchiate granche', ed hanno un terribile segreto da nascondere, oltre che un vecchio hangar pieno di corpi martoriati. Il film dicevo, parte subito in quarta dato che dopo appena una ventina di minuti il clima di massima tensione ha gia' trovato i suoi sbocchi piu' maturi, ben prima che la creatura faccia la sua comparsa, di notte naturalmente, tra cavalli imbizzarriti e una luna enorme e sanguigna che illumina un cielo nero come la morte.
Di Joel Schumacher abbiamo gia' sentito dire di tutto, spesso piu' in male che in bene in verita', non senza motivate ragioni peraltro. Questo horror, che presenta un cast di valore piu' oggi che nel 2008, anno in cui fu concepito, grazie ad un Fassbender ormai divo assoluto e un Henry Cavill presto Superman e poco prima "Immortale", avrebbe a mio avviso dovuto dosare con piu' attenzione i tempi e le attese, senza sbottare cosi' presto nella corsa alla mattanza che poi alla lunga si fa ripetitiva e non rende sufficiente omaggio ad un personaggio mostruoso che aveva le carte in regola per risultare agghiacciante (e insieme buffo) come il fantastico kattivone di Jeepers Creepers. Ma forse anche in questo caso un regista indipendente e piu' avvezzo ai B-movies come l'interessante Victor Salva del citato Jeepers avrebbe saputo tenere meglio le redini di un film che imbizzarrisce subito dopo un'interessante premessa.

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