Regia di David Lean vedi scheda film
PASSATO ALLA STORIA Sette Oscar ma nessuno ad uno dei tanti famosi e bravissimi attori protagonisti di un film storico entrato nella storia del gran cinema di tutti i tempi. Certamente la gran bella fotografia, il montaggio e la colonna sonora sono da Oscar, ma forse non si è voluto far torto a nessuno degli interpreti, tutti prestigiosi . E’ di l
Sette Oscar ma nessuno ad uno dei tanti famosi e bravissimi attori protagonisti di un film storico entrato nella storia del gran cinema di tutti i tempi. Certamente la gran bella fotografia, il montaggio e la colonna sonora sono da Oscar, ma forse non si è voluto far torto a nessuno degli interpreti, tutti prestigiosi . E’ di loro che ci si ricorda can in testa, primo avanti a tutti, come lo è stato Lawrence nel deserto “pulito” come lo definisce, l’indimenticabile Peter O’Toole. Certamente la lunga ed avvincente vicenda, durata sullo schermo 212 minuti che trascorrono con piacere ed interesse, trascina lo spettatore al punto da non fargli analizzare i dettagli, i particolari,i momenti salienti che occupano il cuore e la mente dei protagonisti. I loro costumi e le loro abitudini e tradizioni sotto le tende o nel circolo ufficiali. Il deserto che uccide è una vita senza speranza, un popolo abbandonato solo alla ricerca di un’oasi, dell’acqua. Dio ha dato loro soltanto i cammelli a cui affidare i propri sogni. Ed è così che vediamo l’inglese Lawrence seguito da tanti arabi condotti da tanti capi tribù: Awda Abu’ Tyy (Antony Quinn), Shar?f ‘Ali ibn al-Khar?sh (Omar Sharif), col consenso dell’emiro Faysal (Alec Guinness), attraversare deserti interminabili, tra sabbia, vento insidie e il sole abbacinante, mentre gli ufficiali inglesi sono comodamente alloggiati al Cairo :il Gen. Lord Edmund Allenby (Jack Hawkins) e il diplomatico francese Mr. Dryden (Claude Rains). L’ottimo regista inglese David Lean, già noto tra l’altro per Il ponte sul fiume Kwai (altra impresa di un ufficiale inglese) e per averci regalato poi anche Il dottor Zivago ha firmato un’opera prima, potrei dire, un capolavoro fuori dal tempo. Visto dopo oltre mezzo secolo è ancora più bello, un vero trionfo della fotografia e della recitazione di tutti i protagonisti, nessuno escluso, e se oggi si chiede chi sia stato Lawrence d’Arabia ci si sente rispondere “Peter O’Toole”. Una storia coraggiosa che racconta degli intrighi militari e politici della solita Gran Bretagna per la sua supremazia selle colonie e possedimenti e terre tutte (vedi il recente “A United Kindom”) e della Francia, ma la sfida dell’ufficiale inglese Lawrence supera tutto e tutti, ferma determinazione, il credo in sé stesso, lo spirito di coraggio e di sacrificio non trovano riscontro in nessun’altra storia, peraltro vera. Sul deserto si muovono a groppa di centinaia, migliaia di cammelli un esercito di arabi guidati dall’ardimentoso Lawrence, generoso con i deboli, spietato con i forti, lui dalla carnagione bianca avvolto da una veste bianca donatagli dai principi di colore abbandona la divisa inglese,le mostrine,il capo coperto dal turbante, non conosce limiti alla fatica, alla sofferenza e nel condurre il popolo arabo alla vittoria fa il gioco dell’Inghilterra, dei paesi europei. .E’ il caso di ripetere una battuta “ L’onore non ha senso nella politica.” e “Colui che mente a metà non sa più dove sta la verità.”I suoi occhi celesti spiccano tra i tanti tanto neri come la loro pelle. Uno spettacolo indimenticabile accompagnato da tanta bella colonna sonora, grandi attori alla guida di un grande regista, un film da non perdere e che sempre lo si rivede con interesse e piacere. Lascio Peter O’Toole nei panni del nobile ufficiale per ritrovarlo nella divisa tedesca del generale Tanz nel film “La notte dei generali” con accanto ancora una volta Omar Sharif.
chibar22@libero.it
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