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Mimesis

Regia di Roger A. Fratter vedi scheda film

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Gunny84

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mimesis

di Gunny84
8 stelle

Mi è davvero difficile stabilire quanto Mimesis mi sia piaciuto e anche quanto sia riuscito ad apprezzato. Davvero un bel film!

 

Roger Fratter lo reputo un regista davvero molto bravo e interessante da seguire assolutamente nell’ambito della cinematografia indie italiana, e devo proprio ammettere che anche stavolta è riuscito nel suo intento, ovvero a dirigere un film davvero notevole, che come il precedente “Innamorata della morte” si avvale di una produzione esterna (quindi niente a che vedere con le ristrettezze economiche dei primi film, che difatti erano autoprodotti, ma non per questo meno validi) che gli elargisce un certo budget, garantendo un prodotto qualitativamente abbastanza alto e allo stesso tempo non tradendone la sua natura indie. Mimesis e da ritenersi un thriller o meglio (e mi permetto di coniare un termine) un lesbo thriller, un genere cinematografico che era molto in voga negli anni novanta negli U.S.A, di cui involontariamente si ispira, sottolineo si ispira poiché questo è un film profondamente italico, con una sua originalità e con una forte impronta personale.

 

Già il titolo colpisce: Mimesis, un termine greco che sta a significare “imitazione” o “ rappresentazione” ed proprio su questo espediente che si adatta e si incastra perfettamente l’intera vicenda. Linda, Anna e Roxy tre ragazze unite da un evidente rapporto omosessuale condividono lo stesso appartamento, finchè un giorno quest’ultima misteriosamente scompare. La polizia brancola nel buio e Lisa la sorella gemella della scomparsa decide di investigare e scoprirne le sue sorti. Per fare ciò decide di assumere in tutto e per tutto le sembianze della sorella, rivivendone la sua vita e scoprendo un mondo torbido e inquietante, popolato da personaggi atipici e sicuramente non privi di morale, tra cui uno particolarmente fuori di testa, Marco il disegnatore di fumetti sull’orlo di una crisi ispirativa . Il punto forte della storia sta proprio sul fatto che lo spettatore per tutta la durata del film si interrogherà se in realtà Lisa e Roxy non siano la stessa persona. Su questo dettaglio non voglio svelare nulla, lascio il piacere di scoprirlo (o di interpretarlo) a coloro che si cimenteranno a visionare.

 

Il film in questione l’ho trovato molto completo, non manca assolutamente nulla.

 

Se ad esempio Anabolyzer è considerato il film più violento, oppure Abraxas il film più trash del regista, Mimesis risulta quello più ammiccante e con delle belle scene lesbo soft core (senza eccedere si intende) e che eccita non poco lo spettatore, anche per vie di attrici davvero molto belle e seducenti, tra cui una “mora” Saba Wesser,  dal fascino e con un sexy appeal incredibile. Senza nulla togliere anche Tanya Scott e Margherita di Sarno altra gioia per gli occhi. Belle ma anche brave nell’interpretare i loro personaggi.

 

Del cast maschile non ho molto da dire, gli attori si dimostrano interessanti e ben inseriti, ma che alla fin fine si rilevano solo personaggi di contorno, poiché come è giusto che sia data la natura del film a primeggiare risulta il (trio) cast femminile.

 

Come già detto essendo questo film di genere thriller, non mancherà una buona dose di mistery e colpi di scena,  l’ultimo quarto d’ora raggiunge un culmine inaspettato che servirà non solo a sbrogliare la matassa ma anche a godere di scene gore ben fatte, che seppur nemmeno paragonabili a ciò che Fratter ha mostrato nei precedenti film, sono da ritenersi degne di nota.

 

Il tema musicale è veramente di buonissima fattura e che regala una carica in più al film, composta in maniera davvero impeccabile mirata per dare il giusto tocco, un mix di dramma/follia, cosi come allo stesso tempo le ambientazioni tipicamente provinciali che come al solito risultano ricercate e scelte con cura.

 

Da segnalare infine che Mimesis risulta l’ultimo film ad avere i tipici connotati (Thriller/Horror/splatter…) che hanno da sempre contraddistinto la filmografia di Fratter.

 

Difatti da Cymbaline in poi fino a Femminilità  Femminilità (in)corporea tenderà a puntare sul genere introspettivo…insomma avviandosi ai cosiddetti film d’autore e introducendo per cui elementi diversi ed inediti, ma mantenendo allo stesso tempo il suo tipico marchio di fabbrica, ovvero la voglia di sperimentare in maniera competente e professionale ricreando opere piacevoli e interessanti e cosa non poco importante…le belle donne!! 

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