Regia di Xavier Gens vedi scheda film
Horror di cui avevo sentito parlare un gran bene, ma che mi ha annoiato non poco. Al di là dei discretti effetti speciali (eccezionale, da un punto di vista tecnico, la testa che scoppia) e del buon make up, ci troviamo al cospetto di una pellicola – a mio avviso – inutile. La sceneggiatura, infatti, è colma di stereotipi (ex: il nazista pazzo, i bambini deformi frutto di rapporti incestuosi) e di scopiazzature, in particolare a "Non aprite quella porta". I personaggi non sono caratterizzati, la violenza, davvero copiosa, non viene giustificata. Non mancano, poi, momenti a dir poco inverosimili (vedi la tipa ritardata che spara come un cecchino istruito dai marines!?). Il difetto principale, però, è la mancanza di snodi, di scene che possano coinvolgere l’attenzione dello spettatore. In altre parole, da metà film in poi tutto diventa telefonato e scontato. Questo è un peccato anche perché le interpretazioni, per una volta, erano sopra la media e anche il budget era ottimo per fare un qualcosa di buona. Meritano una menzione speciale Karina Testa (molto brava, specie nella parte finale) e Jean P. Jorris (nei panni del vecchio nazista). La regia e la fotografia, invece, non sono trascendentali. Gens dirige quasi come se stesse girando un videoclip, mentre la fotografia (anch’essa decantata), a mio modesto parere, fa ricorso a dei filtri troppo scuri e artificiosi (le esterne, specialmente, le ho trovate bruttine).
Bene la colonna sonora, a tratti poetica (visivamente bella la parte finale sotto il nubifragio, peraltro ben montata). Nel complesso vi troverete a vedere una "macelleria gratuita", con uno script visto e rivisto. Evitabile, ma regista da tenere d’occhio. Voto: 5
La sceneggiatura: non se ne può più di queste storie post "Non aprite quella porta"!
Niente male, specie quando il film prende la piega più drammatica.
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