Regia di Rob Cohen vedi scheda film
Il terzo e il più fiacco capitolo della trilogia, questo. Va sempre peggio. Ormai, anche le tematiche d'orrore si trascinano stanche in un film che tenta di emulare la formula del primo episodio, ma che si rivela alla fine soltanto un disastro.
Il prologo, nonostante degli spunti storici banali e stilisticamente riciclati, è l’unica parte un pochino interessante della pellicola e al di sopra di tutto il resto.
La regia di Cohen è del tutto trascurabile e incapace (fa rimpiangere di brutto Stephen Sommers... strano ma vero) e gli sceneggiatori non sanno più che inventarsi per proporre qualcosa di diverso e di efficace. Il meglio che riescono a fare è delineare una trama ingarbugliata e piena di trovate deliranti, di dialoghi deprimenti e noiosi, di effetti speciali più esagerati e appariscenti del solito, di combattimenti incessanti e snervanti (mancava solo Jackie Chan qui, altro che mummia...) e di nuovi personaggi inverosimili, tratteggiati in maniera penosa come fossero freaks – gli Yeti, in modo particolare, fanno cadere le braccia.
La narrazione stavolta è piatta e spenta, priva di quell'autoironia e mordenza che caratterizza i capitoli precedenti.
I protagonisti hanno perduto ogni fascino e capacità di intrigare, la recitazione appare svogliata, le battute del copione vengono pronunciate senza un minimo di convinzione e gli attori si rivelano insipidi e inespressivi – eccetto il figlio degli O'Connell, personaggio estremamente antipatico.
Brendan Fraser è trattenuto e abulico rispetto ai primi due episodi; John Hannah è sempre uguale, e di certo, l'assenza nel cast di una frizzante e dinamica Rachel Weisz, rimpiazzata da una scialba Maria Bello, del tutto fuori parte, è ciò che ha maggiormente penalizzato la pellicola, influendo in modo negativo.
Un episodio in definitiva inutile ed evitabile, in cui è l'azione in stile Matrix a prendere il sopravvento sui sentimenti e sulle emozioni, tanto da renderlo un film scontato e senz'anima.
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