Regia di Gregory Hoblit vedi scheda film
Gregory Hoblit, dopo una premiata carriera come regista e produttore dei migliori polizieschi televisivi tra gli anni 80 e 90 (Hill Street e NYPD), esordì nella regia per il grande schermo nel 1996 con l’interessante Schegge di paura. Da allora la sua carriera ha visto un lento declino, di cui Nella mente del serial killer segna sicuramente il punto più basso. L’agente dell’Fbi Jennifer Marsh, vedova e madre di una bambina, contrasta i criminali informatici nella fredda Portland. Le capitano per lo più truffe via Internet, ma improvvisamente appare un sito irrintracciabile (da cui il titolo originale): killwithme.com, dove un gattino si avvicina alla morte tanto più velocemente quanto più aumentano i contatti. Ovviamente i voyeur della rete arrivano a frotte e la vittima successiva non sarà un animale, bensì un uomo. Le ambizioni morali dell’assassino si rifanno a Seven, ma siamo più dalle parti di un episodio di Criminal Minds, con giusto qualche costoso movimento di macchina. Il discorso sul voyeurismo e la complicità dello spettatore non trova guizzi di originalità, e la sfida di rendere cinematograficamente efficace un’indagine informatica incontra l’ennesimo insuccesso.
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