Regia di Mike Binder vedi scheda film
Tre film in una manciata di anni per Max Binder, regista, sceneggiatore e attore a Hollywood. Un unico denominatore. Sposare la commedia al dramma e mettere in scena la voglia di ricominciare. Come in Reign Over Me, dove il dolore affonda le radici nell’11 settembre, come nei Litigi d’amore causati da un abbandono. Così in questo Diario di Jack, in cui per superare i traumi dell’infanzia non basta una vita intera. Buone le intenzioni, ma ancora una volta elaborate in modo imperfetto; l’ottimismo è troppo semplice e i toni stentano a fondersi armoniosamente. Non d’aiuto la presenza di Ben Affleck, agente cinematografico al top della carriera, sposato con la Mystica di X-Men Rebecca Romijn, ma infelice. Un po’ più maturo e in carne l’attore, ma non certo appassionante, neppure quando indossa un paio di denti da scoiattolo o dice di somigliare al cugino ritardato di Tom Cruise. La messa in scena strizza l’occhio al videoclip, ma split screen e panoramiche veloci dopo un po’ stancano, e la geometria iperrealista delle immagini fa il verso a un copione “quadrato”. Chi proprio ci tiene, si godrà un John Cleese che si vede poco ma quando c’è è superlativo, come ai tempi dei Monty Python.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta