Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film
Vinterberg torna sui suoi passi dopo una decade e realizza un rimpasto di Festen (1998), ritratto di famiglia problematica e di ordinari scandali taciuti, in salsa di commedia. Ma è una commedia amara, questa Riunione di famiglia, che non ha pietà alcuna per i suoi protagonisti, condannati dalle loro stesse passioni, dalle idee, dai caratteri rigidi e scontrosi agli errori che hanno determinato le loro esistenze. La scrittura è buona (sceneggiatura del regista con Morten Kaufmann e Mogens Rukov, rispettivamente già produttore e sceneggiatore proprio di Festen), gli interpreti adeguati e fra tutti spicca il padre - nonostante il film sia narrato attorno al figlio - affidato a Thomas Bo Larsen, già comparso in Dear Wendy di Vinterberg, ma anche nel Regno II (la serie tv di Von Trier) e, manco a dirlo, in Festen. Curiosamente è un po' come se Vinterberg, richiamando i medesimi attori e collaboratori tecnici (la fotografia di Anthony Dod Mantle, il montaggio di Valdis Oskarsdottir), volesse ricreare intorno a sè un'atmosfera 'famigliare': il progetto è formalmente differente dal Dogma-style del film del '98 e dalla produzione patinata-pseudohollywoodiana di Dear Wendy, ma la linea di continuità che, a livello di contenuti, il regista porta avanti è evidente. Riunione di famiglia ha però, in più rispetto ai precedenti lavori, un'arresa constatazione di fondo, un lieve sprone ad accettare gli altri e noi stessi anche per i loro e nostri difetti. 5,5/10.
Un famoso cantante d'opera, dopo tanti anni, torna al paesino in cui è cresciuto. Qui scopre di avere un figlio ormai grande, un ragazzo timido e balbuziente che crede che suo padre si sia suicidato molti anni prima. L'incontro fra i due, già complicato di per sè, sarà destinato a sconvolgere le vite di entrambi.
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