Tutta la città è in subbuglio: il grande cantante di opera Karl Kristian Schmidt, star di fama internazionale, sta tornando a casa. Fervono i preparativi per il suo rientro ma a rovinare la festa c’è Sebastian, figlio segreto di Karl, innamorato perdutamente della sua amica d’infanzia Maria, mentre le nozze con Claudia sono fissate di lì a pochi giorni.
Note
Nell’esile vicenda di un tenore che torna al borgo natio, suscitando l’inevitabile contorno di scaramucce erotiche e prevedibili rivelazioni familiari, sopravvive, malissimo, una pessima idea di cinema europeo che dovrebbe essere riconoscibile, e quindi diffidato, quando lo si fiuta la prima volta. Vinterberg non irrita nemmeno come il suo ex mentore Von Trier: semplicemente non esiste.
Non mi spingo a dire che sia un pessimo film, certo paga il prezzo di restare sempre a metà del guado. Non è abbastanza divertente, per essere ricordato col sorriso; né sufficientemente tragico, per lasciare il segno. E di sicuro il finale "consolatorio" non aiuta la pellicola. Ma immaginate per un attimo questo finale alternativo...
Mi stà irrimediabilmente indisponendo questo cinema fatto in casa, questa pressapochezza insipida, il perdere per strada la lezione di Dogma a scapito di un messa in scena prevedibilissima a cui fanno da contraltare siparietti di cucina sacrificati a chissà quale dio, spruzzate di sesso goliardico, controluce saturati all'inverosimile. Come sentito in sala: cinema "forzatamente scandinavo"… leggi tutto
Una piccola cittadina è tutta presa dall'arrivo del suo cittadino prediletto:il cantante lirico Karl kristian Schmidt. Al centro della vicenda c'è Sebastian che ha proprio tutto per essere felice e spensierato ma il suo passato (o per meglio dire il racconto che gli è stato fatto) lo ha segnato e non solo per la balbuzie,effetto diretto del trauma subito per il suicidio del… leggi tutto
si dispiace davvero, tantopiú dispiace constatare una certa cattiva predisposizione di giona nazzaro nei confronti di vinterberg, che abbia ricevuto uno sgarbo di cui non siamo a conoscenza? non esista a stroncare in ogni modo questo regista che non cessa di avere peraltro consensi dal resto della critica. forse nazzaro potrebbe lasciare a casa particolari antipatie, o forse film tv dovrebbe… leggi tutto
Non mi spingo a dire che sia un pessimo film, certo paga il prezzo di restare sempre a metà del guado. Non è abbastanza divertente, per essere ricordato col sorriso; né sufficientemente tragico, per lasciare il segno. E di sicuro il finale "consolatorio" non aiuta la pellicola.
Ma immaginate per un attimo questo finale alternativo.
Al culmine della cena di gala, il…
Film onesto,semplice ed un po' piu' articolato in qualche segmento,con qualche parte anche spinta da contorno comunque,un lavoro godibile anche se non privo di parti leggermente noiose.voto.6.
Vinterberg torna sui suoi passi dopo una decade e realizza un rimpasto di Festen (1998), ritratto di famiglia problematica e di ordinari scandali taciuti, in salsa di commedia. Ma è una commedia amara, questa Riunione di famiglia, che non ha pietà alcuna per i suoi protagonisti, condannati dalle loro stesse passioni, dalle idee, dai caratteri rigidi e scontrosi agli errori che…
Una piccola cittadina è tutta presa dall'arrivo del suo cittadino prediletto:il cantante lirico Karl kristian Schmidt. Al centro della vicenda c'è Sebastian che ha proprio tutto per essere felice e spensierato ma il suo passato (o per meglio dire il racconto che gli è stato fatto) lo ha segnato e non solo per la balbuzie,effetto diretto del trauma subito per il suicidio del…
Se una pecca c'è in questo film è forse la pretesa di creare una trama pseudo-shakepeariana (destini incrociati ed equivoci alla Sogno di una notte di mezz'estate) e da tragedia greca (Edipo) ma la pellicola, proprio per le bizzarrie (anche dovute al "contesto" in cui si svolge) che rivela è talmente fuori dalle righe che il richiamo a Festen è veramente…
Un film senza sostanza, uno di quei film realizzati a tavolino, su mandato, che partendo da "Festen" cerca di richiamare pubblico facendo leva sul successo da questo riscosso a suo tempo. Ma in questo caso, a parte la bella ambientazione e la gradevole recitazione, i dialoghi e le situazioni sono di mediocre fattura e la comicità (comicità?) rasenta livelli piuttosto imbarazzanti...…
Un film, questo, nel quale ogni personaggio vive una nevrosi o una colpa. Quella del giovane protagonista, perché vittima di una falsa dichiarazione da parte della madre; quella della madre, come conseguenza dell'abbandono del marito; quella della giovane futura amata del protagonista, perché responsabile della morte della propria madre, e così via... Ma il tutto stemperato da un contesto…
Alla ricerca del tempo perduto dopo la deludente trasferta americana, ed in cerca di riscatto per lo scarso interesse critico verso il pur buono “Dear Wendy” Tomas Vinterberg torna sui terreni che gli sono più congeniali e riformula, in chiave tragicomica ed alla luce della rottura artistica ed umana con il proprio padre putativo (Lars Von Trier), la rappresentazione di un nucleo familiare…
Mi stà irrimediabilmente indisponendo questo cinema fatto in casa, questa pressapochezza insipida, il perdere per strada la lezione di Dogma a scapito di un messa in scena prevedibilissima a cui fanno da contraltare siparietti di cucina sacrificati a chissà quale dio, spruzzate di sesso goliardico, controluce saturati all'inverosimile. Come sentito in sala: cinema "forzatamente scandinavo"…
si dispiace davvero, tantopiú dispiace constatare una certa cattiva predisposizione di giona nazzaro nei confronti di vinterberg, che abbia ricevuto uno sgarbo di cui non siamo a conoscenza? non esista a stroncare in ogni modo questo regista che non cessa di avere peraltro consensi dal resto della critica. forse nazzaro potrebbe lasciare a casa particolari antipatie, o forse film tv dovrebbe…
Brutta caratteristica della critica italiana è la rincorsa al fenomeno stagionale. In genere riguarda registi come Thomas Vinterberg che, sull’onda di un film discutibile come Festen, vengono investiti del ruolo di innovatori più o meno geniali e che nell’arco di una stagione, appunto, cadono giustamente nel dimenticatoio. Nel frattempo, però, gli esaltatori della prima ora stanno già…
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Non mi spingo a dire che sia un pessimo film, certo paga il prezzo di restare sempre a metà del guado. Non è abbastanza divertente, per essere ricordato col sorriso; né sufficientemente tragico, per lasciare il segno. E di sicuro il finale "consolatorio" non aiuta la pellicola. Ma immaginate per un attimo questo finale alternativo...
leggi la recensione completa di andenko