Regia di Dennis Gansel vedi scheda film
Un film pensato per i cineforum scolastici, con un linguaggio molto studentesco che veicola bene il messaggio, ma dimentica alcuni aspetti fondamentali del puro cinema.
Cosa succederebbe se, partendo da un piccolo nucleo apparentemente insignificante, si arrivasse ad una nuova dittatura dalle tinte nazi-fasciste?
Questo il messaggio del film tedesco L'onda, ispirato ad un esperimento sociale avvenuto nella California del 1967 e adattato in film nella Germania degli anni nostri. Adattato anche nelle situazioni, chiaramente, perché nell'andamento reale dei fatti non vi furono morti, altrimenti sarebbe scoppiato un caso mediatico molto più intenso.
Dopo un inizio moscio, il film inizia a carburare grazie al grande carisma del personaggio principale, il professore qui recitato da Jurgen Vogel. Il film procede senza annoiare, il ritmo è elevato, la regia è molto vivace e dinamica e la colonna sonora accentua il tutto molto bene.
Il film è il classico da cineforum scolastico, per impartire agli studenti determinate lezioni politiche che rispecchino una realtà futuristica assolutamente possibile.
Il linguaggio è molto chiaro, studentesco oserei dire, di facile lettura, e veicola il messaggio bene.
Proprio nel linguaggio e nello stile però stanno gli enormi limiti del film, che in un certo senso dimentica di essere un film a volte.
Ad esempio se è vero che il professore è molto carismatico e ben interpretato, gli altri personaggi hanno la personalità di un calzino da bucato e sono interpretati in maniera mediocre (salvo il giovane problematico Tim, nella norma).
I dialoghi, specie quelli tra gli studenti, risultano di una banalità allarmante, lo svolgimento sa di già visto e il finale per quanto possa avere un discreto impatto risulta molto prevedibile nelle meccaniche.
Il film è valido comunque, ma non supera le tre stelle di valutazione per i limiti da me elencati, che restano invece fonte di rimpianto.
Voto: 7-/10.
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